Trovare sangue nello sperma dopo un rapporto sessuale può mettere molta ansia. Si tratta di un sintomo di qualcosa che non va e che deve essere indagato anche se nella maggior parte dei casi si tratta di cause non pericolose e di eventi isolati. Il problema principale sta nel fatto che l’uomo ha difficoltà a parlare di un “qualcosa” che riguarda la sua sfera sessuale ed in questo la compagna può essere molto utile, tranquillizzandolo e provvedendo a prenotare una visita dal medico curante. Ma cerchiamo di comprenderne meglio altri aspetti.
Sangue nello sperma, normale dopo una biopsia prostatica?
Il sangue nel liquido seminale, definito anche ematospermia o emospermia è in genere causato da condizioni che influenzano l’apparato uro-genitale maschile: parliamo di problemi alla vescica, all’uretra, ai testicoli, ai condotti (vescicole seminali) che portano lo sperma dai testicoli fuori dall’organismo, oppure alla prostata. La causa più comune di sangue nel liquido seminale coincide con il post- biopsia alla prostata. Quindi un sanguinamento dopo tale indagine diagnostica è più che normale. In questo caso l’ematospermia può durare anche tre o quattro settimane. Circa 7 giorni invece se è conseguente ad una vasectomia.
Le cause del sangue nello sperma
Se però l’uomo colpito da tale disturbo non ha subito questi interventi invasivi, le cause di sangue nel liquido spermatico da indagare sono numerose e molto diverse tra loro, benigne e non, per questo occorre interlocuire con il medico per escludere le eventualità più pericolose. Stiamo parlando di:
- Tumori benigni o maligni della prostata, della vescica, dei testicoli o (benché rarissimi) delle stesse vescicole seminali
- Infezioni da clamidia, herpes genitale, citomegalovirus, tricomoniasi, ma anche Aids
- Infiammazioni: prostatite, epididimite (dell’epididimo, ovvero un piccolo dotto in prossimità dei testicoli attraverso cui passa il liquido seminale); uretrite
- Calcoli delle vescicole seminali e della prostata, ma anche cisti ed emorragie dovute ad altre anomalie
- Polipi all’uretra
- Ostruzione del condotto dell’eiaculazione
- Tumori con metastasi che coinvolgono l’apparato uro-genitale
I sintomi correlati al sangue nello sperma
Non è sempre facile accorgersi di avere sangue nel liquido seminale, può capitare infatti che questa sintomatologia non sia dolorosa. In altri casi invece può essere accompagnata da una serie di disturbi che possono suggerire una maggiore attenzione, diversi, ovviamente a seconda delle cause scatenanti:
- Dolore durante la minzione (pipì)
- Dolore durante l’eiaculazione
- Sangue nelle urine
- Dolore nella zona bassa della schiena
- Febbre
- Testicoli e / o scroto caratterizzati da gonfiore
- Gonfiore o dolore nell’area inguinale
Diagnosi per il sangue nel liquido seminale
La prima cosa da fare è parlarne con il proprio medico curante o specialista (urologo/ andrologo) che in seguito alla storia clinica opterà per una serie di indagini diagnostiche che potranno comprendere a seconda della causa sospetta:
- Esame delle urine
- Test colturali per le malattie sessualmente trasmesse
- Analisi al microscopio dello sperma
- Ecografia o risonanza magnetica (se si sospetta un tumore o un’altra anomalia rilevabile con tecniche di imaging)
Cure, antibiotici e prognosi per il sangue nello sperma
La cura per questo sintomo ovviamente dipende dalla causa scatenante e quindi sarà successiva solo ad una effettiva e certa diagnosi. Spesso non si trova una causa specifica e questo non deve preoccupare perché al contempo, la condizione si è risolta in modo autonomo: si è trattato cioè di un episodio benigno ed isolato. Questo se il disturbo non dura più di un mese. Un dibattito scientifico invece sembra essere aperto in caso di terapia antibiotica per sospetta prostatite: un quarto degli uomini con ematospermia infatti, secondo alcuni studi epidemiologici, ha la prostatite, quindi molti specialisti procedono con gli antibiotici anche quando c’è solo il sospetto di questa patologia, senza cioè conferme da test clinici. Il beneficio di tale trattamento non è però stato ancora riconosciuto in maniera totale.
Fonte: Ucla
Foto: Thinckstock