L’autopalpazione è uno strumento importante quando si parla di tumore al testicolo perché può aiutare a capire che qualcosa non va e indurre così la persona a rivolgersi a uno specialista.
Sergio Bracarda, membro del Direttivo nazionale AIOM e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, spiega l’importanza dell’autopalpazione per il tumore al testicolo.
E’ possibile escludere in primo luogo il criptorchidismo, cioè la mancata discesa di uno dei testicoli nello scroto che rappresenta uno dei principali fattori di rischio riconosciuti per l’insorgenza di questa neoplasia. Poi certamente consente di accorgersi di eventuali modifiche nell’anatomia, ad esempio un’asimmetria per quanto riguarda le dimensioni, nel senso che uno dei due testicoli risulta ingrossato, oppure è dolente
Quando l’autopalpazione dice che qualche cosa di strano c’è, cosa occorre fare? Continua Sergio Bracarda:
In questi casi è bene effettuare una visita urologica e una ecografia scrotale, una metodica che aiuta a evidenziare la presenza di masse anomale, e dunque capire se il tumore sia presente o, nella migliore delle ipotesi, evidenziare altre problematiche legate all’organo genitale che non hanno a che fare con la malattia oncologica, come l’idrocele, il varicocele una torsione testicolare
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