Un inquietante dato viene riferito oggi da Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo e delegata del sindaco di Roma per i diritti dei minori: sono in crescita i casi di psicofarmaci assegnati ai bambini in Italia. Secondo le statistiche dell’Osservatorio dei comportamenti e la devianza dell’Università Sapienza di Roma, sono quasi settantamila i bambini che ricevono queste cure, e meno di un caso su tre ne ha davvero bisogno.
Molto spesso si ricorre a dei medicinali che metterebbero in pericolo la salute anche di un adulto solo perché i bambini sono troppo chiassosi, o al contrario, un po’ troppo timidi. I problemi che fanno preoccupare troppo i genitori che ricorrono a tali metodi sono sindrome di iperattività e deficit di attenzione (Adhd), ansia e depressione, tutte condizioni che in un bambino sono sopravvalutate, o semplicemente sono il riflesso del comportamento dei genitori nei loro confronti, oppure rispecchiano un disagio familiare. A farne le “spese” sono perlopiù i maschi tra 10 e 13 anni, e perlopiù al Nord, tra Veneto e Lombardia, ma l’appello degli esperti è di pensarci bene prima di dare psicofarmaci ai bambini, perché questi potrebbero provocare anche effetti collaterali molto gravi come danni epatici, rischi cardiaci, psicosi e amnesia, condizioni molto peggiori del comportamento “turbolento”.
[Fonte: Adnkronos]