Il ritorno a scuola è un momento fisicamente ed emotivamente stressante per molti bambini, cui si aggiunge l’improvviso cambiamento nel ritmo del sonno e negli orari delle diverse attività, che tornano alla normalità dopo gli strappi alla regola dell’estate. Ecco perché l’enuresi in queste prime settimane dal rientro sui banchi potrebbe ripresentarsi con maggiore frequenza.
A dirlo sono i ricercatori della clinica di urologia pediatrica del Johns Hopkins Children’s Center di Baltimora nel Maryland che hanno riscontrato un aumento delle visite proprio in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico.
Il dottor Ming-Hsien Wang, urologo pediatrico, spiega che, per arginare il problema, l’ideale sarebbe stabilire un programma pipì con i bambini, seguiti dagli adulti che ogni due ore dovranno verificare le loro condizioni urologiche.
E’ il cervello che controlla la vescica, per questo motivo è molto utile stabilire una routine durante il giorno che aiuti a migliorare la comunicazione cervello-vescica.
Il controllo della vescica si sviluppa gradualmente nei bambini, con il controllo della vescica di notte, la fase finale del processo, che si raggiunge in genere a 6 o 7 anni. Un piccolo numero di bambini, tuttavia, continua a bagnare il letto fino a 10 anni e oltre.
I fattori di rischio sono lo stress fisico ed emotivo, comuni sia all’enuresi notturna che all’incontinenza diurna dei bambini, e la stragrande maggioranza dei casi non è dovuta a problemi anatomici o biologici, quanto piuttosto allo stile di vita come la mancanza di pause-vasino regolari, di una buona idratazione e di diete appropriate.
“I cambiamenti nello stile di vita curano l’80 per cento di questi problemi”
spiega Wang, che solo raramente prescrive farmaci, dal momento che possono avere effetti collaterali, disturbando i cicli del sonno sia del bambino che della famiglia.
Il consiglio dell’esperto è di escludere le condizioni mediche che causano incontinenza, tra cui il diabete, infezioni del tratto urinario e malattie renali, oltre ad alcune anomalie anatomiche del tratto genito-urinario ed a malattie neurologiche che colpiscono il cervello. Inoltre:
- Lasciare che il bambino capisca che si tratta di una condizione temporanea e fornirgli il giusto sostegno emotivo.
- Optare per una dieta ricca di fibre con abbondanza di frutta e verdura cruda tutti i giorni.
- Assicurarsi che beva molta acqua per facilitare la minzione: l’indicatore di una buona idratazione è il colore delle urine, che dovrebbe essere di colore giallo pallido o chiaro come l’acqua.
- Far portare al bambino una bottiglia d’acqua a scuola (aromatizzata, se necessario, con un po’ di miele o succo di limone), piuttosto che bevande ricche di zucchero.
- Evitare che il bambino beva eccessivamente prima di coricarsi.
- Controllare che faccia pipì appena prima di dormire.
- Tenere un diario per segnalare anomalie che potrà esservi utile se deciderete di consultare un esperto.
[Fonte: Johns Hopkins Medicine]