Oggi 15 febbraio si celebra in tutto il globo la Giornata Mondiale contro il cancro infantile. E’ in un’occasione come questa che è possibile comprendere l’importanza di un’assistenza sanitaria seria e competente per un bambino e di quanto questa sia necessaria per dare al piccolo paziente la possibilità di tentare di guarire.
Il cancro infantile è una vera e propria piaga. E se possibile la sofferenza dei bambini è ancor maggiore di quella degli adulti che in qualche modo hanno gli strumenti per comprendere la situazione e tentare di riorganizzare la propria vita attorno e nonostante la malattia. Ciò che è importante ricordare però è che si può guarire dal cancro, anche se spesso con difficoltà. Ed è proprio su questo assunto che è stato creato lo slogan di quest’anno: “Di cancro si può guarire, non perdiamo tempo”. Nel nostro paese sono diverse le iniziative in tutto il territorio, tutte con lo scopo di focalizzare l’opinione pubblica su questo problema e di come sia basilare, per intraprendere un discorso di guarigione, ottenere una diagnosi precoce, il più possibile tempestiva.
I numeri relativi a questo tipo di patologia non lasciano spazio ad interpretazioni: l’Aieop, l’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica ha reso noto come ogni anno si ammalino di leucemia o linfomi e altri tumori solidi, circa 2100 tra bambini ed adolescenti di cui uno su seicentocinquanta entro i quindici anni d’età. Le guarigioni registrate sono molte, ma questo non toglie che in cancro infantile rimanga la prima causa di morte dei bambini italiani.
E’ in un contesto di questo genere che associazioni come la Peter Pan Onlus lavorano, offrendo assistenza ai piccoli malati fuori sede per terapie ed alle loro famiglie. Gruppi che offrono aiuto tangibile alle famiglie, a titolo gratuito, facendo in modo che le stesse possano provvedere ai propri piccoli senza preoccupazioni logistiche. E’ in questo modo che la salute del bambino viene messa al centro di tutto. La giornata di oggi serve anche per sensibilizzare su questi temi. Ed ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte.
AIEOP
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