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Gomme alla caffeina, rischio intossicazione per bambini e adolescenti

Oggi vogliamo raccontarvi la storia, fortunatamente a lieto fine, di un ragazzo che ha avuto una brutta esperienza con delle gomme da masticare contenenti caffeina, al punto da essere costretto al ricovero in ospedale.
Un caso isolato, quello del tredicenne italiano rimasto intossicato dall’abuso di gomme alla caffeina. Isolato, certo, ma prevedibile. L’adolescente, infatti, del peso corporeo pari a 45 chilogrammi, ha ingerito tramite i chewing-gum ben 320 grammi di caffeina che per la sua età, la sua stazza, e considerando il fatto che non era avvezzo a bere caffè, avrebbero lo stesso effetto di dieci tazze di caffè bevute da un adulto una dietro l’altra nel giro di poche ore.

In realtà corrispondono a solo tre tazze di caffè, ma i medici avvertono che in questi casi i fattori determinanti non sono solo le quantità, ma anche e soprattutto l’età, il peso, le abitudini al consumo.
Il fatto risale a novembre scorso, ma è stato ripreso dalla rivista inglese The Lancet proprio in questi giorni come monito sui rischi per bambini e adolescenti derivanti dal consumo eccessivo di gomme alla caffeina.

Il ragazzo, ricoverato all’ospedale Monaldi di Napoli, aveva consumato due interi pacchetti di chewing-gum in un lasso di tempo di sole quattro ore. Tornato a casa, il giovane manifestava atteggiamenti irrequieti, aggressivi, ed è stato presto assalito da sintomi quali formicolìo alle gambe, dolori addominali, tachicardia, respiro affannoso, pressione alta.

La madre lo ha subito condotto in ospedale per accertamenti. Dalle analisi del sangue, immediatamente avviate dai medici, non risultava uso alcuno di sostanze stupefacenti che giustificassero simili sintomi. Solo successivamente, la madre, scovando nello zaino i due pacchetti di gomme vuoti, ha indirizzato gli esperti sulla giusta pista: intossicazione da gomme alla caffeina. Bambini e ragazzi non abituati a bere caffè e tè, avvisano i medici, dovrebbero limitarsi nel consumo di questo genere di prodotti per evitare effetti collaterali.

[Fonte: Ansa]