Sappiamo benissimo che i pesticidi sono molto pericolosi sia per la salute umana (possono portare ad intossicazioni e tumori) che per l’ambiente (contengono spesso gas ad effetto serra), ma una recente ricerca effettuata in California ci spiega che a pagare dazio possono essere anche i bambini ancor prima di nascere.
L’esposizione ai pesticidi nel grembo materno infatti potrebbe danneggiare il cervello di un bambino in formazione, ostacolandone il corretto sviluppo e di conseguenza l’intelligenza. Diversi studi effettuati sul tema hanno convenuto su un legame tra esposizione agli antiparassitari in fase prenatale e bassi punteggi nel test del quoziente intellettivo all’età di 7 anni. In pratica più alti erano i livelli di esposizione in utero, più bassi erano i punteggi nel test di intelligenza, e viceversa.
Secondo Brenda Eskenazi, docente di epidemiologia e salute materno-infantile presso l’Università di California, Berkeley, che ha guidato uno degli studi, i bimbi a 7 anni potevano mostrare un’intelligenza di un bambino più piccolo se la mamma, durante la gravidanza, aveva mangiato cibi trattati con pesticidi.
I ricercatori fanno però notare che gli studi mostrano solo un’associazione, e non un legame diretto di causa-effetto, tra l’esposizione ai pesticidi e l’intelligenza. Ma se queste sostanze chimiche hanno davvero un effetto sul quoziente intellettivo, potrebbero influire sulla capacità del bambino di apprendere e portare a maggiori difficoltà nell’inserimento sociale.
Per fortuna oggi, nella maggior parte del mondo, almeno Occidentale, l’uso dei pesticidi è bandito o fortemente limitato, dunque le possibilità di esposizione si riducono, a meno che non si consumino cibi provenienti da zone con poco o nessun controllo. Per evitare ogni tipo di problema, il consiglio è, per tutti ma specialmente per le donne incinte, lavare accuratamente frutta e verdura, con una spazzola morbida, se possibile, e mangiare cibi biologici, che sono coltivati senza pesticidi sintetici.
Gli studi sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Health Perspectives.
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[Fonte: Livescience]