Un team di ricercatori dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico di Cincinnati negli Stati Uniti ha messo a punto un mini-apparecchio che potrà effettuare la dialisi su neonati e bambini al di sotto dei 15 kg di peso in modo sicuro ed efficace.
La ricerca è stata finanziata dall’Associazione ONLUS Amici del Rene di Vicenza ed è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet. Questa macchina, il cui nome è Carpediem (Cardio-Renal Pediatric Dialysis Emergency Machine – macchina di emergenza per dialisi cardio-renale pediatrica) è costituita da componenti più piccoli di quelli usati tradizionalmente (pompe a rulli miniaturizzate), basso volume di carico del circuito (meno di 30 mL) ed accurato controllo di ultrafiltrazione (precisione di 1 g). I ricercatori hanno impiegato 5 anni per realizzarla e hanno effettuato una valutazione mediante test di laboratorio in vitro, ottenendo poi una licenza per uso umano.
La macchina è stata utilizzata per la prima volta per la dialisi di un neonato di 2,9 kg in condizioni critiche, con shock emorragico, disfunzioni multiple del rene e sovraccarico di fluidi per oltre 400 ore. Come hanno spiegato gli esperti:
Questo sovraccarico aveva fatto aumentare le concentrazioni di creatinina e bilirubina e l’acidosi severa è stata trattata in maniera sicura ed efficace. Nonostante la gravità della malattia, la funzione dell’organo è stata ripristinata; il neonato è sopravvissuto ed è stato dimesso dall’ospedale soltanto con una leggera insufficienza renale che non richiedeva terapia sostitutiva.
Secondo i ricercatori l’apparecchio Carpediem potrebbe ridurre l’ambito di indicazioni per la dialisi peritoneale e ampliare quello per il CRRT (Terapia sostitutiva extrarenale continua), rendendone meno traumatico l’utilizzo; inoltre potrebbe espandere la sua applicazione come terapia di supporto, anche quando la terapia renale sostitutiva completa non è indicata.
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