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Pertosse, perché il vaccino è importante

La pertosse sta ricominciando a mietere vittime. A livello globale sta tornando un allarme che non si pensava potesse verificarsi nuovamente.  E vaccinarsi in questo caso è basilare.

Il problema della pertosse attualmente

Nel nostro paese recentemente, a soli 25 giorni di vita, è morto un bambino per via di questa malattia. Rispetto allo scorso anno vi sono l’800% dei ricoveri in più. Numeri incredibili e la Società italiana di pediatria ha lanciato una vera e propria allerta per l’epidemia di pertosse. Questa malattia sta colpendo in maniera principale i neonati non vaccinati.

Chi ha avuto la sfortuna di contrarre questa malattia da piccolo in un’età della quale ha ricordo, purtroppo ricorda la sintomatologia devastante che questa comporta. E chi ha avuto la fortuna di sopravvivere dopo averla presa da neonato, quando il vaccino non esisteva, ha comunque un’idea dei danni che poteva cagionare.

La pandemia di coronavirus non ha solo causato decessi e problemi creati dal long covid ma anche una sfiducia nella medicina e nelle vaccinazioni causata da personaggi che hanno sfruttato a proprio favore economico una tragedia. È qualcosa che deve essere detto, perché basta informarsi adeguatamente sul vaccino contro la pertosse eseguibile dalla donna in gravidanza per capire che questo non sia pericoloso.

Ma che al contrario dia modo ai bambini di essere protetti contro un virus davvero grave. Non dobbiamo dimenticare che la pertosse è una malattia molto contagiosa e pericolosa, soprattutto nei primi mesi di vita. E i neonati rischiano maggiormente sia complicanze che il decesso.

Il vaccino al quale sottoporre la donna durante il secondo e il terzo di mese di gravidanza protegge entrambi. E in piena sicurezza. Purtroppo una certa narrativa contro i vaccini portata avanti da alcune fasce d’individui sta creando più danni di quel che possa essere considerato accettabile.

I sintomi nelle diverse fasi

I sintomi della pertosse sono naso che cola, lacrimazione, starnuti, febbre e tosse moderata nella fase catarrale. Nella successiva fase convulsiva o parossistica la tosse peggiora caratterizzata da catarro molto denso che può addirittura portare a conati di vomito. Si tratta di una malattia che può durare anche fino a sei settimane e che crea nei bambini piccoli cianosi e apnea nonché possibile soffocamento.

Le epidemie di pertosse si ripetono ogni 3-5 anni. Il vaccino consente di ridurre sia la mortalità che la morbilità nei neonati, proteggendoli da conseguenze di qualsiasi tipologia. Di solito viene somministrata al terzo, quinto e undicesimo mese di vita. Ma se somministrato alla madre riesce a immunizzare i più piccoli fin dalla nascita.

La vera domanda che dobbiamo porci, data la sicurezza del vaccino contro la pertosse in gravidanza è la seguente: siamo pronti a rischiare la vita dei nostri figli appena nati per delle false informazioni?