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Anoressia, a rischio fertilità e gravidanze future

 L’anoressia e la bulimia non sono solamente delle patologie in grado di portare una persona alla morte se non curate, ma rappresentano anche un problema sul lungo periodo per chi ne è stato affetto. Un esempio? Uno studio condotto dai ricercatori del King College di Londra  e l’UCL (University London College) ha infatti rilevato come le donne che hanno sofferto di queste patologie presentino maggiori difficoltà a rimanere incinte.

Insomma, la loro fertilità verrebbe messa a rischio da questi particolari disturbi alimentari. Per capire fino a che punto si svolgesse la loro influenza, gli scienziati hanno comparato i dati relativi a circa 11.088 donne in gravidanza, di cui è stata analizzata l’intera storia clinica, problemi fisici e psicologici compresi. I dati hanno mostrato che circa il 39,5% delle donne che presentavano una storia di bulimia o anoressia alle spalle ha impiegato più di sei mesi in più per rimanere incinta rispetto alle donne prive di tale storia clinica.

Non solo, per loro la necessità di ricorrere a trattamenti per la fertilità per concepire si è rivelata almeno il doppio rispetto alle donne che non avevano mai presentato disturbi dell’alimentazione.  Entrando nel vivo dei dati parliamo del 6,2% contro il 2,7% della popolazione femminile generale.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati da Bjog, nota rivista internazionale di ginecologia ed ostetricia, e tra le altre cose hanno portato allo scoperto la tendenza delle donne che hanno sofferto di disturbi alimentare di sottovalutare i rischi dei rapporti sessuali non protetti.

Come spiega la dott.ssa Abgail Easter,  psichiatra del King College:

Lo studio mette in evidenza che ci sono rischi per la fertilità associati a disturbi alimentari. Tuttavia gli alti tassi di gravidanze indesiderate in donne con una storia di anoressia suggeriscono che le donne possono sottovalutare le possibilità di concepire.

Questa ricerca, spiegano gli scienziati, deve aprire una finestra sulla correlazione tra disturbi alimentari e concepimento, portando gli esperti alla valutazione di un quadro complessivo davanti ai problemi di fertilità e le donne alla consapevolezza di doversi curare prima di mettere in cantiere un figlio.

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Fonte: Bjog