Quando parliamo di cisti ovariche siamo sempre in allarme: saranno maligne o benigne? Possono evolvere in carcinoma ovarico oppure no? Basta vedere i forum o siti come yahoo Answers per capire quanto l’argomento sia sentito con preoccupazione, ma anche quanto tale problema sia frequente in età fertile. Approfondiamo quindi insieme il tutto:
Le ovaie e la loro funzione
Le ovaie, come noto, sono due organi dell’apparato riproduttivo femminile che hanno lo scopo di produrre ormoni (estrogeni in primis) e di regolare il meccanismo delle mestruazioni: ogni mese rilasciano un uovo-ovulo (uno ad ovaia- all’interno di una sacca/follicolo) che scende attraverso la corrispondente tuba di Falloppio per essere eventualmente fecondato. E’ questo il cosiddetto periodo dell’ovulazione. In caso di mancato concepimento, ovulo e follicolo che lo ha contenuto vengono espulsi attraverso il sangue mestruale. A volte però questo non accade e il follicolo, rimane gonfio di liquido come un palloncino, in prossimità delle ovaie. In tal caso si parla di cisti ovariche funzionali. Ma si tratta solo di una delle tante tipologie di ciste all’ovaia che ci può essere segnalata attraverso una diagnosi.
Cisti ovariche, funzionali, endometriosiche, dermoide, solide o liquide, cause e cosa sono?
- La ciste ovarica funzionale è molto comune in età fertile, proprio perché legata al ciclo mestruale e può essere di 2 tipi:
- Ciste follicolare: si ha quando il follicolo non si rompe e /o l’ovulo per qualche motivo non esce. La sacca a questo punto aumenta di volume dando origine ad una ciste (si parla di ciste ovarica se superiore ai 2 cm).
- Cisti da corpo luteo: il follicolo si rompe e l’ovulo esce, ma il follicolo si riempie comunque di liquido aumentando di volume.
Ci sono poi una serie di altre cisti che si sviluppano all’altezza delle ovaie e che sono definite non funzionali, cioè non collegate al ciclo mestruale e sono le seguenti:
- Cisti endometriosiche o (endometriomi): la causa è l’endometriosi
- Ciste dermoide: è caratterizzata da tessuti provenienti da altre parti del corpo ( pelle, capelli, denti, ossa, eccetera). In questi casi si parla può parlare anche di ciste semi solida e va tenuta sotto controllo se non direttamente eliminata per quanto possibile perché seppur raramente può evolvere in una forma di tumore alle ovaie.
- Cistoadenomi: sono masse rigonfie di liquido ed hanno origine dallo stesso tessuto ovarico.
- Tumore all’ovaio: è raro, ma può assumere la forma di una ciste solida.
- Sindrome ovaio policistico: in questo quadro clinico i follicoli non si aprono e si formano cisti visibili all’ecografia e con una serie di fastidiosi sintomi.
Cisti ovarica, tra i sintomi anche dolore e nausea
Nella maggioranza dei casi le cisti ovariche sono asintomatiche: la diagnosi avviene spesso durante un’ecografia di routine. Ma possono avere delle conseguenze come la torsione ovarica, sanguinamento o rottura, situazioni che, insieme all’eccessivo aumento di volume possono provocare molti disturbi. Ecco i sintomi più frequenti:
- Dolore alle ovaie, all’addome
- Gonfiore addominale
- Nausea e a volte anche vomito
- Difficoltà a urinare, o minzione frequente
- Dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali)
- Dolore sordo nella parte bassa della schiena
- Mestruazioni dolorose ed anomalie del ciclo
Si tratta dei medesimi sintomi del carcinoma ovarico, che purtroppo si sviluppano quando la malattia è già in fase avanzata. Per tale motivo è importante fare sempre dei controlli di routine in presenza o meno di disturbi.
Cisti alle ovaie e test per la diagnosi
Questi i test in uso per la diagnosi:
- Ecografia– ultrasuoni: l’immagine aiuta il medico a determinare la dimensione e la posizione della cisti o tumore
- TAC, Risonanza magnetica, PET: in caso di sospetto tumore e sua diffusione
- Esami del sangue con test ormonali (LH, FSH, estradiolo, testosterone)
- Laparoscopia: serve per asportare un pezzettino della ciste utile alla biopsia
- CA-125. In caso di sospetto tumore si può fare questa ulteriore analisi del sangue alla ricerca del CA125 , una proteina i cui livelli alti sono correlati ad una maggiore incidenza di cancro ovarico
Cisti ovariche, pillola e altre cure
La maggior parte delle cisti alle ovaie scompaiono da sole. In caso di età fertile e di sintomi non dolorosi o non compromettenti la qualità della vita, si procede con la “vigile attesa”: senza cure e con controlli a 1-3 mesi.
La pillola anticoncezionale spesso può essere utilizzata per alleviare il dolore ed i sintomi oltre che per fare prevenzione, ma non permette una gravidanza laddove desiderata. Se la massa non va via da sola, cresce continuamente, è solida, incide notevolmente sulla qualità della vita della donna, se questa è ormai in menopausa, può essere asportata chirurgicamente. Con la laparoscopia (cisti piccola) o laparotomia, laddove sia particolarmente grande o si tratti di un tumore. In tale ultimo caso si può procedere con l’asportazione delle ovaie o dell’utero soprattutto se la paziente è già in menopausa anche in caso di cisti benigne, onde evitare rischi. Radioterapia e chemioterapia si utilizzano solo in caso di neoplasie.
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