Incontinenza. Non sin deve pensare erroneamente che questo disturbo colpisca le persone solo in tarda età. A causa del parto infatti, sono ameno 5 milioni le donne che soffrono di questa patologia unita al prolasso urogenitale. Per parlare di problemi e soluzioni inerenti questa particolare condizione femminile, gli esperti del settore si sono dati appuntamento il prossimo 18 giugno a Teramo presso la sala Poliprovinciale del comune.
A sostenere la tavola rotonda il prof. Carlo Vicentini, direttore di Urologia all’Università dell’Aquila ed il primario dell’Unità di Ginecologia dell’ospedale Giuseppe Mazzini di Teramo, Anna Marcozzi. Tornando a parlare di questa patologia, essa viene essenzialmente vissuta con estrema sopportazione dalle donne, che raramente si rivolgono ad un medico, ritagliandosi in qualche modo una vita di “imbarazzo” relativo alla paura costante di sviluppare perdite di urina. Non solo, spesso vengono riscontrate anche conseguenze a livello sessuale e di coppia.
Si tratta di un problema che colpisce le donne solitamente dopo i 35 anni. E non molte delle malate sanno che in caso di intervento il Sistema Sanitario Nazionale copre completamente i costi relativi alla chirurgia mininvasiva necessaria alla risoluzione del prolasso genitale. Spiega il dott. Vicentini:
L’incontinenza urinaria e il prolasso urogenitale colpiscono in Italia circa 5 milioni di donne dai 35 anni in su e sono tra i problemi femminili più frequenti. Nonostante la diffusione di queste patologie che, con ansia, depressione, tendenza a isolarsi per il timore di improvvise fughe di urina ,e per il prolasso perdite vaginali e sanguinamenti , incidono pesantemente sulla qualità di vita sui rapporti sociali, l’intesa di coppia e la sessualità, solo una minoranza vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge al medico mentre le altre si rassegnano ai pannoloni.
E sottolinea:
L’incontinenza e il prolasso possono invece oggi essere risolti definitivamente con innovative tecniche chirurgiche mininvasive made in USA di lifting urogenitale.
Per ciò che riguarda l’incontinenza urinaria da sforzo, due tecniche (Monarc e Miniarc) sono state sviluppate e prevedono l’applicazione per via vaginale di sling- retine in prolipopilene da porre sotto l’uretra “calibrando” il pavimento pelvico. Esse non rappresentano solo un supporto, ma ripristinano la sintesi di collageno necessaria per la riparazione biologica.
Continua la dott.ssa Anna Marcozzi:
Il prolasso genitale consiste nell’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche – utero , vescica e retto – e riguarda 3 donne su 10 dopo i 50 anni in su e spesso si associa all’incontinenza urinaria. Le nuove metodiche di lifting genitale per il prolasso si chiamano Apogee e Perigee e si basano sull’uso di retine – mesh in polipropilene che inserite attraverso la vagina sostituiscono il supporto originario danneggiato del pavimento pelvico (l’insieme di muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali) con un’efficacia del 90%.
Due problemi, due tecniche innovative in grado di migliorare la salute psicofisica della donna. La quale non dovrà più temere un intervento invasivo.
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