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Integratori per la menopausa, un aiuto dal trifoglio rosso

Tra gli integratori per la menopausa il trifoglio rosso è senza dubbio un valido alleato per combattere i classici b correlati alla fine del periodo fertile della donna, quali vampate di calore, iperidrosi, palpitazioni, irritabilità e insonnia. Questa pianta, infatti, vanta numerose proprietà benefiche ed è ricca di fitoestrogeni e di antiossidanti.

La menopausa, con la scomparsa del ciclo mestruale, comporta un cambiamento molto importante nella vita di una donna, sia dal punto di vista fisico, che psichico. I disturbi della menopausa, in genere, tendono a peggiorare la qualità della vita, tuttavia grazie ad alcuni integratori è possibile riequilibrare l’attività ormonale.

Il trifoglio rosso, grazie alla ricca presenza di isoflavoni, rientra tra gli integratori per la menopausa più utilizzati. Queste sostanze di origine vegetale, infatti, che appartengono alla categoria dei fitoestrogeni, mimano, per così dire, l’azione degli estrogeni prodotti dall’organismo, in particolare da quello femminile.

Numerosi studi hanno dimostrato come gli isoflavoni siano particolarmente efficaci contro le vampate di calore, e le variazioni dell’umore tipiche della menopausa, ma anche contro l’osteoporosi.

Il trifoglio rosso ha anche un potente effetto antiossidante, contribuendo così a rallentare il processo di invecchiamento, e contiene in buone quantità Sali minerali quali calcio, fosforo, potassio, cromo, e magnesio. Si è dimostrato efficace anche contro le malattie cardiovascolari grazie all’azione antiaggregante piastrinica, e contro il cosiddetto colesterolo cattivo. Sembra, inoltre, che gli isoflavoni del trifoglio abbiano un effetto protettivo anche sulla prostata.

Contro i sintomi della menopausa, viene consigliato un dosaggio di 1000-3000 mg al giorno di trifoglio rosso in polvere. L’ideale è usare i prodotti standardizzati, che in genere contengono un buon quantitativo di isoflavoni.  Per via degli effetti estrogenici, tuttavia, questa pianta non è indicata per le donne con fibromi uterini, tumore al seno o alle ovaie, e endometriosi, ma è sconsigliata anche durante la gravidanza.

 

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