La sindrome premestruale è una realtà per molte donne. Avete presente il nervosismo, l’ansia, il malumore e quella voglia di sbranare vive le persone se solo provano a venire contro le nostre decisioni, spesso correlata al mal di testa e ad un vago mal di pancia? Ecco parliamo proprio di quello. Secondo una recente ricerca i broccoli potrebbero aiutarci a combattere questa condizione.
La sindrome premestruale è una condizione molto diffusa tra le donne: per alcune di essi questi giorni precedenti il ciclo si trasformano in un vero e proprio incubo: non solo per le manifestazioni fisiche, ma in gran parte per i problemi che apporta nei rapporti interpersonali nel corso della quotidianità. Gli scienziati dell’ università del Massachusetts di Amherst e quelli di Harvard, hanno condotto in collaborazione uno studio nel corso del quale hanno scoperto che gli alimenti che contengono ferro non eme, come broccoli ed albicocche, possano aiutare a prevenire la comparsa della sindrome premestruale nelle donne, abbattendone il rischio. Il “trucco” sta nella capacità di questa forma di ferro di promuovere la produzione da parte del cervello della serotonina, sostanza conosciuta per gli effetti regolatori sull’umore.
La scoperta è avvenuta grazie all’analisi dei dati raccolti in merito ad un campione di 3mila infermiere donna seguite per un periodo totale di 10 anni e scelte in base alla dichiarazione di sofferenza relativa alla sindrome premestruale. Alla fine della ricerca condotta dai due atenei, ad un terzo delle volontarie è stato effettivamente diagnosticato il disturbo, mentre le restanti non presentavano più il problema. Scavando all’interno della dieta seguita, gli scienziati si sono resi conto che l’assunzione di questa tipologia di ferro, favoriva una sintomatologia minore. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista di settore American Journal of Epidemiology, ed ha dimostrato che l’assunzione di ferro non eme per almeno 20 mg al giorno, favoriva un abbassamento del rischio di soffrire della sindrome pari al 30-40%.
E’ proprio ora che iniziamo a mangiare più broccoli!
Fonte | American Journal of Epidemiology
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