I benefici dell’allattamento al seno ormai non sono più quantificabili. La ricerca non smette di trovarne di nuovi, quasi tutti incentrati sui risvolti positivi che ha per il neonato il latte materno. L’ultimo studio in ordine di arrivo riguarda però i vantaggi che derivano alla donna e afferma che le madri che scelgono di allattare al seno possono significativamente ridurre il rischio a lungo termine di ammalarsi di malattie cardiovascolari e di sviluppare quel mix di fattori di rischio noto come sindrome metabolica.
La ricerca, diretta da Erica P. Gunderson, ricercatrice del Kaiser Permanente Center di Oakland, in California, ha verificato come durante i primi mesi di allattamento, le neomamme erano meno esposte alla sindrome metabolica in una percentuale del 39%.
Lo studio ha mostrato che più una madre continua ad allattare al seno, tanto più la sua salute a lungo termine ne trae beneficio.
L’allattamento al seno per più di nove mesi ha ridotto il rischio di sindrome metabolica di circa l’86 per cento nelle donne con diabete gestazionale, mentre per le donne senza diabete gestazionale, il rischio è stato ridotto del 56 per cento.
Come spiega la stessa Gunderson:
L’allattamento al seno ha effetti positivi sulla salute delle donne così come sui neonati. Può aiutare a proteggere le donne dalle malattie cardiache e dal diabete, una protezione che ha effetti duraturi nel tempo.
L’US Department of Health and Human Services ha stabilito che per le donne l’allattamento può ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, il cancro al seno, il cancro alle ovaie e la depressione post-partum. Per i bambini, i benefici per la salute includono una riduzione del rischio di malattie respiratorie, asma, infezioni dell’orecchio, problemi di stomaco, e allergie della pelle, così come una diminuzione del rischio di diabete e di sindrome della morte infantile improvvisa (SIDS).
[Fonte: Health News]