Lavorare in gravidanza fa male? Soprattutto dall’ottavo mese in poi. E’ questa la conclusione alla quale sarebbero giunti i ricercatori dell’Università inglese dell’Essex. Quando si rimane incinte, se si possiede un lavoro, bisognerebbe tentare di smettere di lavorare in tempo per non nuocere al bambino, vivendo serenamente la gestazione e modificando lo stile di vita a favore del feto.
La gravidanza è da sempre considerata un periodo particolare per le donne. Bisogna cambiare il proprio stile di vita in uno più sano e meno stressante. Serenità e niente affaticamento: devono essere queste le parole d’ordine, soprattutto negli ultimi mesi. Continuare a lavorare anche dopo essere entrati nell’ottavo mese influisce in modo negativo sul bambino nel grembo della madre che rallenta la sua crescita al pari di ciò che succede nelle madri che fumano in gravidanza.
I ricercatori Marco Francesconi, Emilia Del Bono e John Ermisch hanno rilevato che i neonati nati da madri che hanno lavorato anche durante la gravidanza sono cresciuti con più lentezza nel corso della gestazione. I dati raccolti dalla squadra di ricerca hanno sottolineato come in media, i bambini nati dalle donne lavoratrici pesavano circa 230 grammi in meno rispetto agli altri nati da madri che non avevano lavorato durante la gravidanza o che avevano smesso prima dei sesto-ottavo mese di gestazione.
Sebbene il minor peso alla nascita venga vissuto come un fattore di poco conto solitamente, diversi studi antecedenti hanno mostrato come i piccoli che presentano questa condizione, rischino maggiormente di soffrire di problemi di salute nel corso della loro esistenza. Gli scienziati hanno rilevato come vi fossero differenze tra gli effetti causati dal lavoro sul nascituro, sia in base alla tipologia di lavoro effettuato (dinamico o sedentario, N.d.R.)sia in base all’età della madre. Più la stessa era “anziana” cronologicamente, maggiori erano gli effetti sul feto.
Commenta il dott. Mario Francesconi:
Sappiamo che un basso peso alla nascita è un predittore di molti avvenimenti che accadono in seguito, come anche minori probabilità di completare con successo la scuola, ottenere salari più bassi e una maggiore mortalità. Abbiamo bisogno di pensare seriamente al congedo parentale, perché (come questo studio suggerisce) i possibili benefici del congedarsi in modo flessibile prima della nascita potrebbero essere molto alti.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista di settore Journal of Labour Economics.
Fonte | JLE
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