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Pressione bassa in gravidanza: cause, sintomi e rimedi

Nel corso della gestazione possono verificarsi con facilità degli episodi di ipotensione nelle donne. La pressione bassa in gravidanza non viene considerata un disturbo di grave entità, dato che nella maggior parte dei casi viene accettata come un ottima condizione rispetto al possibile sviluppo di patologie cardiache o di gestosi (pressione alta, N.d.R.) pericolose sia per la madre che per il feto.

Durante la gestazione la registrazione di episodi di ipotensione nelle donne è considerata fisiologica . Si parla di cali pari dai 5 ai 10 punti rispetto ai normali valori pressori:  soprattutto nelle prime settimane di gestazione, nelle quali questo tipo di episodi sono più comuni. Con il passare dei mesi, infatti, grazie ai cambiamenti ormonali e fisici riscontrabili nelle gestanti,  vengono registrati degli incrementi della pressione sanguigna. Bisogna fare attenzione affinché l’organismo non viva sbalzi di pressione pericolosi  durante la gravidanza. E’ per questo che si consiglia il monitoraggio della stessa nel corso dei nove mesi: solo in questo modo si avrà la possibilità di intervenire in modo adeguato contro qualsiasi problema.

Pressione bassa in gravidanza: le cause

Sebbene i cali di pressione nel corso della gravidanza sono considerati normali elementi della gestazione, sono dovuti a diverse cause, tutte correlabili allo stato interessante. Il primo “colpevole” di questa condizione è un aumento degli ormoni circolanti nel corpo ed in particolare del progesterone. Quest’ultimo è un ormone di tipo termogenico, capace cioè di aumentare la temperatura corporea e di conseguenza la vasodilatazione, fattore che spiega l’ipotensione.

La pressione bassa in gravidanza può essere causata anche dal sovraccarico del cuore. Non bisogna dimenticare che il muscolo cardiaco deve  pompare una maggiore quantità di sangue per sostenere la crescita del feto. E’ stimato che la gittata del sangue aumenta circa del 30%-50% mentre la frequenza cardiaca si stabilizza intorno agli 80/90 battiti al minuto. L’ipotensione è spesso correlata anche alla presenza di una lieve anemia, o alla sideropenia, la carenza di ferro causata dal maggiore fabbisogno di questo elemento richiesto dall’organismo nello stato di gestazione.

Se i livelli permangono però troppo al di sotto dei valori normali, bisogna indagare a fondo: potrebbe trattarsi della manifestazione di qualche tipo di cardiopatia, emorragie non visibili o disturbi correlati ai reni.

Pressione bassa in gravidanza: i sintomi

Quando episodi di pressione bassa si manifestano nel corso della gravidanza, la donna può sentirsi più debole e stanca, e possono verificarsi dei capogiri, accompagnanti da episodi di perdita del senso dell’orientamento, che nei casi più gravi possono sfociare in svenimenti. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che se la pressione del sangue è troppo bassa, il primo organo che ne risente è il cervello a causa della sua posizione all’apice dell’organismo: il sangue pompato non riesce a raggiungerlo con facilità. Gli arti possono divenire freddi e talvolta cianotici a causa della diminuzione del flusso del sangue a livello della pelle, o possono presentarsi delle palpitazioni collegate ad un aumento delle contrazioni cardiache. Quest’ultime sono correlate ai meccanismi di compenso del corpo umano che tentano di risolvere l’ipotensione.

Pressione bassa in gravidanza: i rimedi

La pressione bassa in gravidanza, lo abbiamo specificato, a meno di patologie nascoste alla base è una condizione fisiologica che non necessita di particolari accorgimenti medici. Si possono però prendere precauzioni in quanto a stile di vita. Piccole e semplici modifiche in grado di aiutare la donna in gestazione ad affrontare il disturbo. Bisogna quindi evitare di alzarsi di scatto, soprattutto dopo essere state sdraiate; bere molti liquidi, visto che la disidratazione può dare spazio a casi di ipovolemia ed abbassare il volume ematico, seguire una dieta corretta. Anche una leggera attività fisica può aiutare a combattere questo stato di debolezza: camminare o nuotare rappresentano i due sport più indicati. Può  rappresentare un ottimo aiuto anche l’evitare temperature troppo elevate o il sottoporsi a sbalzi della stessa.

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