Un numero verde è da oggi a disposizione dei cittadini che sono stati curati presso il reparto di cardiologia del Policlinico di Modena, coinvolti come vittime nell’inchiesta “Camici sporchi“. Si tratta dell’indagine portata avanti dal nucleo antisofisticazioni (NAS) dei Carabinieri di Parma su richiesta della Procura di Modena che circa 72 ore fa ha portato all’arresto di 9 medici cardiologi che avevano lavorato (ed uno lavorava ancora) presso il reparto di cardiologia del nosocomio stesso.
Le accuse sono gravissime e ciò che emerge dalle prime intercettazioni telefoniche diffuse anche dai mass media i fatti sono veramente agghiaccianti: studi scientifici venivano effettuati su ignari pazienti, cavie inconsapevoli sulle quali venivano testati strumenti medicali non ancora autorizzati ed in taluni casi risultati anche difettosi: un meccanismo che avrebbe fruttato molti soldi ai medici coinvolti ed altrettanti rischi per i malati, pazienti ora oggettivamente nel panico.
E’ attivo da questa mattina il numero verde regionale 800 033 033 dedicato a tutti coloro ( malati o familiari) che sono stati trattati nel reparto di cardiologia del policlinico modenese e che ora sono preoccupati dalle notizie emerse. E’ un numero gratuito ed contattabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 17,30 ed il sabato dalle 8,30 fino alle 13,30. Si tratta di un servizio personalizzato che tende ad offrire tutto il supporto del caso a chi ne ha bisogno. Spiegano in una nota l’ assessore regionale alla sanità Carlo Lusenti ed il direttore generale dell’Azienda Policlinico Licia Petropulacos:
“La cosa che ci preme è dare ai cittadini un riferimento certo al quale rivolgersi per chiedere informazioni e supporto e lavorare per ristabilire un rapporto fiduciario”.
Non sarà di certo facile, anche perché sarà complesso anche risalire con rapidità ed in concreto a tutte le persone coinvolte direttamente da questo assurdo ed indegno meccanismo di malasanità descritto dagli inquirenti: le indagini riguardano fatti che si sono svolti tra il gennaio del 2009 e l’aprile 2011.
Fonte: Policlinico di Modena