Il 28 aprile si celebra la Giornata Mondiale per le Vittime dell’Amianto, per che a 25 anni dalla sua messa al bando in Italia, purtroppo, continua a essere la causa di moltissimi tumori, tra cui il mesotelioma. E in occasione della speciale giornata, che mira a sensibilizzare sui rischi legati all’amianto per la salute, l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto (ONA Onlus), associazione rappresentativa dei lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto ha dichiarato:
Siamo costretti giorno dopo giorno a registrare decine di nuovi casi di patologie asbesto-correlate. Purtroppo l’epidemia di queste malattie è ancora in corso, per i lunghi tempi di latenza perché possono arrivare fino a 40-50 anni. Ecco perché l’unico sistema per evitare nuove malattie e quindi nuovi decessi è quello di evitare ogni forma di esposizione a queste fibre killer, e ciò attraverso la bonifica. Solo così sarà possibile vincere l’epidemia, perché ricordiamo che non sussistono limiti di soglia al di sotto del quale il rischio si annulla e tutte le esposizioni di amianto sono dannose per la salute umana. Trattandosi di un cancerogeno e, come per tutti i cancerogeni, il limite è 0, al di là di quello che molto spesso si legge sui giornali
Ad oggi, il mesotelioma, il tumore che si origina dalle cellule del mesotelio per effetto delle fibre di amianto (che ne costituisce l’esclusiva causa di insorgenza), rappresenta l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne; una macabra contabilità che non tiene conto di tutte le altre patologie asbesto correlate, molto meno rare.
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