Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Malato. Si tratta di una ricorrenza istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1992, in concomitanza con l’anniversario dell’apparizione della Beata Vergine e divenuta globalmente un giorno del quale è l’assistenza alla persona malata e sofferente a rappresentare il fulcro di tutto.
La denominazione stessa di questa giornata mondiale indica la via da seguire. Per tale motivo oggi in tutta Italia vengono promosse iniziative volte ad assicurare supporto ed assistenza ai pazienti che ne hanno bisogno. Pur nascendo come festa religiosa, nel corso degli anni è divenuta una vera e propria celebrazione di tipo sanitario in tutto il globo, grazie in buona parte alla diffusione della religione cattolica.
Diverse manifestazioni sono state organizzate in ogni parte d’Italia al fine di ampliare il concetto di assistenza in base al tema scelto per quest’anno, il quale è “Il Buon Samaritano. Va e anche tu fa lo stesso”. In buona parte si tratta di organizzazione, da parte di volontari, d’iniziative da espletare all’interno dei nosocomi e presso le case di cura dove sono ricoverate le persone bisognose e sole. Piccoli spettacoli, beneficenza, ma anche la semplice compagnia personale nell’ambito di un quadro clinico compromesso.
Non vi è un programma preciso, ogni diocesi o struttura ospedaliera ha organizzato diverse iniziative in base al grado di coinvolgimento spirituale. Molte strutture hanno promosso dei corsi di aggiornamento del personale sanitario volto ad una maggiore preparazione empatica e psicologica dello stesso nei confronti dei malati. Il fine ultimo di questa giornata è infatti quello di favorire un miglior rapporto tra il sanitario ed il paziente e la possibilità per quest’ultimo di ricevere, anche emotivamente, l’assistenza necessaria ad una guarigione più veloce e completa.
La giornata Mondiale del Malato nasce dalla volontà di celebrare l’apparizione Mariana di Lourdes, ma è ben presto diventata un’occasione nella quale, a prescindere dal nostro credo religioso, tutti noi possiamo fare la nostra parte.
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