Non c’è più nulla da dimostrare o valutare sul metodo Stamina. La lettera di Paolo Bianco, il direttore del laboratorio di cellule staminali del “La Sapienza” di Roma pubblicata dal Corsera è seria e va dritta al punto: basterebbe pubblicare nell’interezza il documento redatto dalla Stamina Foundation ad agosto e le osservazioni della commissione scientifica per avere un quadro chiaro della vicenda.
Per l’esperto è incomprensibile il perché il Ministero della Salute non solo abbia imposto il silenzio sui risultati ma contestualmente abbia deciso di non andare contro la sentenza del TAR. E’ come se sul piatto della bilancia,spiega,non vi sia un protocollo di cura come tutti i pazienti bisognosi sperano, quanto una lotta “antiregolatoria” sulle terapie in base a degli interessi commerciali di tipo specifico. E questo è uno spettro emerso diverse volte negli ultimi due mesi, soprattutto con l’avvicendarsi delle diverse accuse a diverso titolo per gli ideatori del metodo Stamina che abbiamo visto succedersi.
E mentre i pazienti che sperano nell’efficacia scientifica del metodo Stamina rimangono essenzialmente con un palmo di naso in mano in attesa di comprendere se potranno per lo meno scalare la graduatoria per la terapia attraverso le cure compassionevoli, a livello scientifico le reazioni alla situazione italiana continuano a mostrare una generale contrarietà dei ricercatori che lavorano sulle cellule staminali e che sostengono che sia impossibile attualmente, con le informazioni date sul protocollo, che le cellule mesenchimali siano effettivamente capaci di curare questi poveri malati.
Secondo Paolo Bianco, la situazione nella quale versa l’Italia ora con il metodo Stamina è molto simile a quella delle terapie anticancro in Messico ed a Cuba: tanto sensazionalismo ma alla fine pochi risultati e ancor peggio, totalmente confutabili. Rimane il fatto che ancora oggi, arrivati a febbraio 2014 si continui a parlare senza che effettivamente a diffondere la sua voce siano i risultati scientifici. Non è ora di mettere il punto sulla situazione ed iniziare a dare risposte serie piuttosto che giocare a rimpiattino per mezzo stampa?
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