Entro giugno la Sanità cambierà nuovamente. Ma in meglio o in peggio? Il “Patto per la Salute” voluto dal Governo cosa comporta? Riforma del ticket ma anche nessuna rimborsabilità delle prescrizioni “inappropriate” ed il taglio di cliniche e strutture con meno di 60 posti letto.
A quanto pare molto è già stato deciso ed il Ministero della Salute e le Regioni si siederanno intorno ad un tavolo nel mese di giugno per rendere tutto ufficiale. I cambiamenti che questo decreto apporterà al sistema sanitario nazionale faranno scaturire secondo i calcoli eseguiti circa 10 miliardi di risparmi in 3 anni, garantendo (almeno su carta, N.d.R.) cure sul territorio italiano disponibili 24h. Sebbene possa sembrare utopistico come obiettivo, ecco ciò che cambierà nei prossimo mesi grazie al “Patto per la Salute”.
Addio alle ministrutture
Gli ospedali con fino a 60 posti letto dovranno essere convertiti in strutture per la riabilitazione e l‘assistenza nel territorio mentre le piccole cliniche, escluse quelle mono-specialistiche avranno due possibilità: o accorparsi con altre strutture fino a superare i 100 posti letto o chiudere definitivamente. Si dà la possibilità di seguire un percorso non immediato per non mettere in pericolo l’occupazione. In tutti si tratterebbe di oltre 2800 posti letto da trasformare in strutture di assistenza territoriale.
Stop ai rimborsi facili
E’ un punto controverso: si rischia di non vedere rimborsati, ad esempio, una tac per una sospetta rottura di un piede o del menisco di un anziano non verrà ripagata e quindi sarà a pieno carico del cittadino, mentre una per una possibile lesione cranica si.
Decentramento
Le case della salute presenti sul territorio dovranno dare ai pazienti assistenza 24h funzionando da “filtro” al pronto soccorso e contando tra il loro personale medici di famiglia, specialisti ed infermieri.
Pagamento del ticket
Le esenzioni dal ticket, per far si che la distribuzione della gratuità delle prestazioni sia più equa non sarà più legata al reddito Irpef ma al parametro Isee.
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