L’inverno ce lo siamo lasciato alle spalle oramai, ma non l’influenza, sempre in agguato. La ricerca intanto fa passi da gigante e il super vaccino efficace contro tutti i ceppi, sogno inseguito per decenni dagli studiosi, sembra diventare realtà. Il vaccino antinfluenzale per il momento è stato testato solo sugli animali, furetti per la precisione, la cui risposta è ritenuta molto simile a quella umana, chiaramente, la prova del 9 è il trail clinico.
La speranza arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature condotto da un team della casa farmaceutica Sanofi in collaborazione con i ricercatori dei National Insitutes of Health americani. I risultati della sperimentazione sono molto incoraggianti, nei test finora condotti, infatti, il super vaccino è riuscito a contrastare i virus influenzali del temibile ceppo H1N1.
Alla base del vaccino antinfluenzale ci sono le nuove procedure offerte dalle nanotecnologie. Il punto di partenza dei ricercatori, infatti, è stata la struttura della proteina che da sempre è uno dei principali bersagli del virus dell’influenza: l’emoagglutinina. Quest’ultima è infatti una delle due molecole principali che si trovano sulla superficie del virus e che gli servono per agganciarsi alla superficie delle cellule per infettarle. Neutralizzarla significa perciò avere un’arma importante contro il virus.
Il team di esperti ha fuso l’emoagglutinina alla ferritina, una proteina particolare in grado di “autoassemblarsi” creando in questo modo un tipo di nanoparticella del tutto nuova, con 8 “speroni” virali. Questa nanoparticella, come hanno spiegato i ricercatori, è riuscita a stimolare una risposta da parte del sistema immunitario 10 volte più potente rispetto a quelle ottenute finora. Se il trial clinico desse gli stessi risultati della sperimentazione animale, sarebbe un enorme passo in avanti nella lotta all’influenza. Il problema dei vaccini tradizionali, infatti, è la loro rapida perdita di efficacia. Non a caso devono essere rinnovati ad ogni stagione in quanto i virus influenzali sono soggetti a trasformazioni, dando vita non di rado a nuovi ceppi imprevedibili.
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