Da Stoccolma pare la campagna 1 Mission 1 Million, presentata in questi giorni al Congresso europeo di cardiologia (Esc), per contrastare i casi di ictus dovuti a fibrillazione atriale. Il progetto, sponsorizzato da Boehringer Ingelheim, vede coinvolti, tra gli altri, la World Heart Federation (WHF), l’Atrial Fibrillation Association (AFA), l’AntiCoagulation Europe (ACE) e la Stroke Alliance For Europe (SAFE). .
Il nome dell’iniziativa di prevenzione è programmatico: il fine della campagna è infatti di ridurre fino ad un milione gli ictus legati alla FA, la più comune anomalia del ritmo cardiaco. La fibrillazione atriale è caratterizzata da un aumento o una diminuzione irregolare della frequenza cardiaca e ha come conseguenza un più alto rischio di subire un ictus, di cinque volte maggiore rispetto a chi non ne soffre. E se contiamo che un ultraquarantenne su quattro soffre di fibrillazione atriale c’è poco da stare allegri.
Tornando alla campagna, si tratta di una serie di idee e progetti che vogliono incoraggiare ad una migliore conoscenza della patologia, un’iniziativa unica nel suo genere, giustificata, come vedremo più avanti, dai dati preoccupanti relativi all’incidenza della FA sui casi di ictus. La scadenza per la presentazione dei progetti è per il 31 dicembre prossimo. La commissione valuterà quelli più validi che potranno essere votati dal pubblico a partire da febbraio 2011 sul sito www.heartofstroke.com. A giugno, chiusa la votazione, i primi classificati accederanno ai finanziamenti ma ci saranno riconoscimenti e premi anche per altri progetti degni di nota, meno votati dal pubblico ma reputati validi da medici ed associazioni di pazienti che compongono il Comitato.
Tornando alla FA ed all’ictus, stando ai dati diffusi al Congresso, l’ictus causato dall’anomalia del ritmo cardiaco colpisce ogni anno circa tre milioni di persone nel mondo, una ogni dodici secondi.
La buona notizia è che tre ictus su quattro legati a FA potrebbero essere prevenuti, da qui l’importanza della massiccia campagna di informazione, come ha spiegato uno dei membri italiani del comitato 1 Mission 1 Million, il professor Roberto Ferrari, direttore della clinica cardiologica dell’Università di Ferrara:
Molte persone non sono coscienti del rischio che corrono e delle gravi conseguenze che un ictus legato a FA potrebbe avere. Investire sull’educazione e sul finanziamento di progetti sul territorio quindi può incidere in modo significativo su quanti sono affetti da FA.
[Fonte: Agi Salute]