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Cuore: attenzione al lavoro notturno

 Quello del turnista di notte è un lavoro che è sempre stato riconosciuto come  “usurante”. Ora una ricerca canadese svolta su un campione di donne impegnate in lavori ospedalieri notturni conferma l’azione non benefica di questa attività sul cuore: essa può rappresentare un fattore di rischio per la comparsa di malattie cardiovascolari.Lo studio, condotto dall’ex infermiera Joan Trammer  e presentato presso il Congresso canadese dedicato a queste patologie, ha preso in considerazione 227 dipendenti di due nosocomi canadesi dell’Ontario di età compresa tra i 22 ed i 66 anni impegnate su turnazioni e notturno.

Ed è emerso che questa tipologia di lavoro mette a maggiore repentaglio le donne, inficiando sulle loro condizioni cardiologiche e ormonali. Almeno una donna su cinque di mezza età presenta i sintomi  tipici di una sindrome metabolica in atto come obesità, ipertensione arteriosa,  elevati livelli di glucosio e trigliceridi nel sangue e un tasso ridotto di colesterolo buono.

Come spiega la coordinatrice dello studio:

Il rischio di ipertensione, colesterolo elevato, diabete o infarto  è risultato maggiore nelle ultra 45enni, nelle donne in menopausa, in chi opera su turni da più di sei anni e, più in generale, in chi è sottoposto a rotazione nell’attività lavorativa.

Una riflessione deve essere fatta in questo caso, anche pensando alla situazione del nostro paese,  dove secondo il Rapporto Italia Eurispes del 2008 ha evidenziato che il lavoro turnista si è non solo consolidato nelle realtà dove era già presente come l’assistenza ospedaliera, quella dei trasporti e  quella operaia, ma che con il tempo si è ampliata anche al commercio, ai call center ed a coloro deputati alla sicurezza. Una schiera professionale in continua crescita anche in nome della mobilità che però rischia di mettere a repentaglio la salute per l’organizzazione del lavoro che ne consegue.

Questo perché i periodi naturalmente deputati al riposo, che favorivano la ripresa del giusto ritmo biologico da parte delle persone,  quasi non esistono più. La conseguenza più importante viene per l’appunto riscontrata nella crescita dell’incidenza di malattie cardiovascolari e altre patologie ad esse collegate.

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