Una volta avvenuta la sostituzione della valvola aortica, come bisogna affrontare la convalescenza e la riabilitazione? Scopriamolo insieme, partendo dal momento in cui viene lasciata la sala operatoria dopo l’operazione. Prendiamo come esempio di partenza l’intervento a cuore aperto.
Il post-operatorio
Una volta eseguita la sostituzione della valvola aortica il paziente viene portato in terapia intensiva. Sarà qui che l’attività polmonare e cardiaca sarà monitorata per circa 48 ore. Esso rimarrà intubato e aiutato nella respirazione da una macchina. Sarà inoltre sedato per favorire un completo riposo e ripristino delle funzioni. Solo dopo la criticità dei primi due giorni il paziente sarà fatto svegliare e, dopo una visita accurata del medico, stubato passando ad ossigenoterapia tramite mascherina. In seguito lo stesso verrà portato nel reparto di degenza. Perché si rende necessario questo modo di agire? E’ semplice: possono presentarsi delle complicanze di diverso tipo che necessitano dell’intervento immediato del medico come:
- infiammazione della valvola aortica appena trapiantata,
- embolie
- aritmie più o meno gravi.
Nel momento in cui il paziente verrà considerato fuori pericolo e non necessitante di assistenza continua, sarà dimesso e mandato in un centro di riabilitazione cardiaca.
Convalescenza e riabilitazione
La convalescenza relativa ad una sostituzione della valvola aortica può variare a seconda dell’età del paziente, del tipo di intervento e delle sue condizioni generali di saluteuna volta tornato a casa. E’ necessario che lo stesso si sottoponga a riabilitazione cardiaca e fisica per poter riprendere una vita normale. In media il percorso riabilitativo dura una media di 30 giorni. E’ possibile che il paziente possa soffrire di inappetenza, gonfiore e rossore attorno alla ferita, insonnia e costipazione. Possono presentarsi anche episodi di depressione ed ansia. Per ciò che concerne la riabilitazione cardiaca e fisica specifici programmi vengono prescritti alle persone a seconda della prognosi dell’intervento: in alcuni casi basterà recarsi ambulatorialmente in centri specializzati, in altri si potrebbe rivelare necessario la permanenza continua per un periodo di tempo in una struttura. Necessario sarà non fare sforzi fisici eccessivi, come sollevare pesi. Questo anche dopo il ritorno a casa e per i successivi 3 mesi o oltre, fino a quando cioè non si sarà accertato che tutte le strutture ossee della gabbia toracica (sterno e costole) “tagliate” per accedere al cuore durante l’operazione, non si siano rinsaldate. Cosa che sarà possible fare con una semplice radiografia. Il controllo definitivo è solitamente a 2 mesi dall’intervento. Una volta risaldato lo sterno si può tornare ad una vita normale.
I farmaci
La sostituzione della valvola aortica con una meccanica comporterà a vita l’assunzione di farmaci anticoagulanti tipo Warfarin/Cumadin, molto complessi da gestire purtroppo in quanto particolamente soggetti a variazioni di efficacia in base agli alimenti che si assumono. Meno comunemente e nei pazienti più anziani, la nuova valvola impiantata può essere biologica anziché meccanica e questo permette l’assunzione dei Nuovi Anticoagulanti Orali, più facili da gestire.
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