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Le sinusiti, problema di grande diffusione

La sinusite è un’ infiammazione dei seni paranasali: frontale, mascellare, etmoidale, sfenoidale. Il dolore sul viso, a partenza dei seni paranasali, può essere riferito, a seconda del seno interessato, in sede dentale, dietro o sopra l’occhio, oppure in sede nucale, occipitale. Vi è un dolore o un senso di pressione facciale associato ad una rinite, una congestione nasale con secrezioni che fuoriescono dal naso o vanno nelle cavità posteriori fino alla laringe (retro-nasale). Si tratta di secrezioni purulente, maleodoranti. Il dolore spesso si fa più intenso quando il paziente si china in avanti o giace supino.

Le sinusiti croniche si manifestano spesso con congestione e gocciolamento retronasale; molto rara è la comparsa di febbre; vi sono pochi segni obiettivi. Come si fa la diagnosi allora? Un soggetto che presenta una rinite per più di sette/dieci giorni è difficile che abbia un semplice raffreddore.


O si tratta di una rinite allergica oppure di una sinusite. Una prolungata sintomatologia rinitica (raffreddore) ci porta alla diagnosi. Poi l’ideale sarebbe una TAC dei seni paranasali o del cranio. Molti otorini si accontentano di una Rx dei seni paranasali in 4 proiezioni. La radiografia mostra un opacamente del seno e/o livelli idroaerei. Ciò può esserci utile qualora si tratti di sinusite frontale o mascellare.

Quali sono gli antibiotici più utili? Alcuni otorini utilizzano le colture del secreto nasale nelle sinusiti croniche, altri invece no. Vi sono diversi antibiotici efficaci, utilizzati in modo empirico. Oltre al vecchio, caro Bactrim (una compressa due volte al giorno per almeno una-due settimane) e alla amoxicillina (Zimox, stessa posologia) ricordo, come farmaci alternativi, i più costosi Augumentin o Mondex e le cefalosporine iniettabili di terza generazione.

E se il paziente è allergico agli antibiotici? E’ giusto sottolineare che sono sempre di più i pazienti allergici agli antibiotici. Molte persone non si ricordano nemmeno i nomi, ossia le classi di antibiotici a cui sono allergici. Né sanno riferire se abbiano avuto gravi reazioni allergiche oppure delle semplici reazioni d’intolleranza farmacologica. E’ necessario, in questi casi, inviare i pazienti in un centro ospedaliero al fine di saggiare la loro tollerabilità ai farmaci in questione. E’ praticamente impossibile trovare un soggetto allergico a tutti gli antibiotici. I cortisonici sono quelli più utilizzati quando l’antibiotico provochi un orticaria, una dermatite molto pruriginosa, evenienza sempre più frequente.