Scongiurato pericolo di contagio da tubercolosi nel barese. Delle circa mille persone che nei giorni scorsi si sono recati al Centro Accoglienza richiedenti Asilo di Palese per i controlli di profilassi dovuti ad un sospetto di contagio di tubercolosi polmonare, soltanto due sono risultati infettati dalla malattia.
Per la precisione tra i dipendenti del centro di accoglienza, interpreti ed altri immigrati, a sottoporsi ai test preliminari sono state visitate 986 persone. Di queste già il 50% fu scartato agli esami sugli anticorpi per la tubercolosi. Gli altri sono stati sottoposti ad esami radiografici e tra tutti coloro che hanno fatto gli esami più approfonditi, soltanto in due hanno riscontrato il contagio dalla malattia. Si tratta di due uomini nigeriani, di 25 e 27 anni, entrambi subito ricoverati all’ospedale Fallacara di Triggiano.
Di questi due però soltanto uno è risultato contagiato dalla forma aperta della malattia, il che significa che può essere contagioso. Per questo motivo è stato ricoverato nel reparto pneumologia, mentre il suo connazionale si trova nel reparto infettivi dello stesso nosocomio. La cosa importante comunque, ribadisce l’assessore regionale alle politiche della salute Tommaso Fiore, è che non c’è alcun allarme sanitario.
I controlli erano scattati due settimane fa quando una donna nigeriana, Jay Johnson, era stata trovata morta lungo la statale 16. L’autopsia aveva rilevato che la donna era deceduta a causa della tubercolosi polmonare cavernosa, una malattia che da noi è molto rara, ma nel suo Paese d’origine è piuttosto diffusa. Adesso però le indagini non si sono concluse. Resta infatti da appurare da chi la donna è stata infettata, visto che era in Italia da novembre, e quindi il virus potrebbe essere stato contratto sia in Italia che in Nigeria. Resta inoltre da controllare che si siano presentati tutti coloro che sono venuti a contatto con la donna, visto che, facendo la prostituta, c’è il rischio che abbia contagiato qualcun’altro che non si sia voluto presentare ai controlli. Inoltre resta da valutare la gravità della malattia dei due nigeriani ricoverati, su cui ci sono sospetti sulla forma della malattia.
[Fonte: Adnkronos]