E’ allarme in Guinea per una epidemia di Ebola. Questa particolare forma di febbre emorragica da circa un mese sta mettendo in serio pericolo la salute degli abitanti di questo stato africano. Quel che più preoccupa e spaventa gli esperti è l’improvvisa accelerazione nei contagi.
L’ebola è un virus appartenente alla famiglia dei filovirus. L’infezione si trasmette di solito tra gli esseri umani attraverso il contatto con sangue ed altri fluidi infetti prodotti dal corpo: particolare da ricordare è che la trasmissione sessuale del virus può occorrere fino a 7 settimane dopo la guarigione.
La potenza di questa malattia la si è vista negli ultimi giorni: su 80 casi registrati i decessi sono stati circa una sessantina. Sul fatto che si tratti di ebola non vi è alcun dubbio: il virus è stato analizzato a Lione in Francia e confermato nella sua natura. Il focolaio dei contagi è stato riscontrato nelle regioni meridionali della Guinea dove i primi casi sono stati registrati lo scorso 9 febbraio. In queste zone il virus dell’ebola è presente purtroppo naturalmente, a differenza di ciò che avviene nel mondo occidentale dove viene considerato uno delle più grandi minacce del bioterrorismo. Come tutti gli agenti patogeni della sua tipologia, esso è presente in vari ceppi in natura ed alcuni di essi sono in grado di uccidere percentuali tra il 50% ed il 90% dei contagiati.
Dalle analisi effettuate sul territorio francese il ceppo virale attualmente in azione in Guinea sembra essere uno dei più pericolosi esistenti e non dobbiamo dimenticare che non esistono né cure né vaccini per tentare di debellare questa epidemia. Le autorità hanno chiesto un aiuto di tipo internazionale per affrontare l’emergenza e Medici Senza Frontiere, Francia e Belgio hanno immediatamente risposto inviando due aerei con medicinali e materiale sanitario per aiutare a fronteggiare la prima emergenza.
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