L’influenza A miete la prima vittima italiana. Si tratta di Giulio Masserano, un cinquantaseienne di origini romane che viveva in Argentina ormai dal 1993. Ad annunciarlo è la figlia Erica affermando che il padre è morto dopo essere stato ricoverato circa un mese fa per una polmonite virale. L’uomo non era un soggetto sano, ma soffriva di numerosi disturbi, e rientra per ciò nella media delle vittime già debilitate e fragili, sulle quali il virus a-h1n1 può risultare letale. Come ha spiegato all’Ansa lo stesso Attilio Migues, direttore dell’Ospedale Italiano di Buenos Aires, dove il paziente è deceduto ieri:
Quando circa tre settimane fa è stato ricoverato, Giulio Masserano aveva già il virus della nuova influenza. Nel momento del ricovero, la diagnosi fatta ha indicato un’infezione per il virus A. Masserano era un paziente obeso e con problemi cardiopatici, e presentava pertanto una comorbilità che come noto accentua la pericolosità del virus. Masserano è morto ieri nel reparto della terapia intensiva dell’Ospedale a causa di una trombosi polmonare proprio a causa di una complicazione per tali problemi.
Intanto cresce l’apprensione per il continuo aumento dei contagi: secondo i dati forniti dal Centro sulla diffusione del virus il numero totale dei casi è di 160.038, con 991 decessi “accertati”. Primo decesso registrato in queste ultime ore anche in Indonesia: una bambina di sei anni che secondo la nota delle autorità sanitaria sarebbe
“morta a causa di una grave polmonite. La bimba era stata ricoverata con febbre, tosse e problemi respiratori ed e’ morta il 22 luglio”.
L’influenza sembra ormai inarrestabile e terribilmente vicina. E’ vero che gli allarmismi non servono ma certo non aiuta sapere che il vaccino è ancora lontano, mentre si moltiplicano i casi in tutto il mondo e aumentano i decessi, anche se su pazienti che avevano già altri disturbi si tratta pur sempre di vite che maggiori controlli alle frontiere forse avrebbero potuto salvare.
[Fonte: Ansa]