L’estate è arrivata, ma sembra che il virus dell’influenza suina non abbia intenzione di mollare la presa. La conferma che si tratta di un virus che si trasmette molto facilmente ci arriva dai dati che si susseguono in tutto il mondo. Solo nella giornata di ieri i casi registrati sono centinaia, arrivando a coinvolgere altri Paesi finora esentati dall’influenza, come la Russia, le Filippine o Honduras, e superando le 12.000 unità.
Le nazioni colpite in questo momento sono 46, ed anche l’Italia non fa eccezione, con il numero di casi che aumenta ad ogni ora. Sono decine i casi sospetti in Sicilia. 14 scuole dell’isola sono state chiuse per prevenzione dal Ministero della Salute perché alcuni studenti che le frequentavano avevano preso parte a quella gita a New York, per visitare il palazzo delle Nazioni Unite, a cui avevano partecipato anche quegli studenti romani a cui è stato riscontrato il contagio.
La situazione della Capitale intanto si va ridimensionando, con 4 casi che sono stati corretti, e che sono stati smentiti dai vari ospedali in cui i giovani erano stati ricoverati. Non si trattava per tutti del virus A H1N1, ma per la metà di loro si trattava della comune influenza. Nel frattempo, per precauzione, le scuole siciliane, oltre alle due romane, sono state chiuse, ma i ragazzi che hanno partecipato alla gita non sono stati messi in isolamento. Per loro la terapia è un po’ differente. Essi infatti sono tenuti a seguire i controlli raccomandati dal Ministero (misurare la febbre due volte al giorno, evitare luoghi affollati, ecc.), e alla prima comparsa dei sintomi febbrili, recarsi in ospedale per accertamenti.
Ma il numero dei contagi italiani continua a salire, e proprio questa notte è arrivata la conferma del caso numero 19: una donna di 25 anni di Milano che era tornata la settimana scorsa da Chicago. Sottopostasi ai test, questi sono risultati positivi, e quindi la donna è stata costretta ad isolamento domiciliare, mentre le 5 persone che erano in viaggio con lei sono state sottoposte alla sorveglianza di rito.
Fonte: [Ansa]