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Omicron, Oms richiede attenzione in riduzione quarantena

La variante Omicron del Covid-19 sta pian piano raggiungendo ogni parte d’Europa, minacciando di divenire quella prevalente anche rispetto a Delta: e ai paesi che vogliono cambiare le regole legate alla quarantena sulla base di dati iniziali, l’Organizzazione Mondiale della Sanità richiede che venga fatta particolare attenzione a non agire in maniera avventata.

Non allentare la guardia su base dati iniziali

È infatti poco consigliabile, secondo Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenza sanitarie dell’Oms “cambiare tattiche e strategie sulla base dei dati iniziali“. Cosa significa questo? Semplice: per affrontare questa nuova ondata della pandemia di Coronavirus non bisogna abbassare la guardia illudendosi che possa essere più simile a un raffreddore. Ridurre i controlli, davanti a una variante come Omicron che non sempre viene catturata dai tamponi antigenici presuppone mantenere alta l’attenzione, anche per ciò che concerne l’isolamento e la quarantena. Come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa dedicata:

Anche con le precedenti varianti, la maggior parte delle persone incubava e poi mostrava i sintomi, o risultava positivo, più o meno nei primi sei giorni e le possibilità che potesse essere positivo o che trasmettesse il virus dopo erano basse ma allora spetta ai governi di prendere una decisione su quando permettere alle persone di uscire dalla quarantena con un test aggiuntivo. Dobbiamo aspettare e vedere, io credo che a questo punto sia consigliabile non avere enormi cambiamenti, movimenti nel ridurre le misure di controllo del Covid sulla base di studi iniziali e preliminari.

Conseguenze gravi su sistema sanitario se azione combinata varianti

Il problema più grande che i vari paesi potrebbero trovarsi ad affrontare, come sottolineato dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus è che potrebbero esservi gravi ripercussioni sui sistemi sanitari nel caso in cui le varianti Delta e Omicron si combinassero insieme in caso di disattenzione da parte della popolazione. Non bisogna infatti dimenticare, tra le altre cose, che si parla di personale sanitario al lavoro già messo a dura prova da una forte pressione.

Il rischio rappresentato nel mondo dalla variante Omicron del Covid-19 rimane per l’Oms molto alto a livello globale, soprattutto perché “prove affidabili mostrano che Omicron ha un vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta, con una capacità di raddoppiare in due o tre giorni” causando una impennata di contagi nei paesi dove è arrivata. A livello mondiale l’ultima settimana ha fatto registrare il livello di contagi più alto mai registrato dall’inizio della pandemia di coronavirus: la campagna vaccinale, fortunatamente, riesce ancora a fare la differenza in quanto a ospedalizzazioni e terapie intensive, almeno per il momento.