E’ allarme in Uganda per nuovi focolai di epidemia della cosiddetta Sindrome dell’annuire. Si tratta di una misteriosa (perché recente ed ancora non ben conosciuta) patologia identificata a partire dagli anni ’80 in Sudan. E’ così chiamata perché provoca, quale sintomo più evidente uno strano ed intenso, incontrollato gesto col capo, proprio come di chi annuisce. Si manifesta solo nei bambini e negli adolescenti, tra i 5 ed i 15 anni quando iniziano a mangiare o se sentono freddo, manifestazione clinica che termina cessando l’alimentazione o riscaldando il corpicino del bimbo.
Gli effetti della sindrome dell’annuire
Il problema è che si tratta di una malattia devastante, che blocca la crescita dei piccoli pazienti, sia fisica che mentale e dalla prognosi incerta. Alcuni pazienti sembrano essersi stabilizzati, altri sono deceduti. Le epidemie in corso sono concentrate nei distretti di Kitgum, Gulu e Pader (Uganda del nord). Più di 1000 casi sono stati diagnosticati tra agosto e metà dicembre e solo in Pader da agosto ad ora sono moti 66 tra bambini ed adolescenti. La malattia è stranissima. Pensate ad esempio che se i bambini malati mangiano un cibo sconosciuto al loro palato come delle caramelle, non hanno la crisi, non annuiscono, mentre automaticamente il gesto si manifesta qualunque altra cosa decidano di mangiare. L’annuire a volte è talmente violento che è riconducibile a vere e proprie crisi epilettiche, a tal punto da portare il bambino anche ad un collasso e al rischio di potersi fare male cadendo. Questa similitudine con l’epilessia sta portando ad effettuare alcuni test con scansioni neurologiche cerebrali, con lo scopo di tracciare una linea per la diagnosi, ma finora con scarsi risultati.
Sindrome dell’annuire, sconosciute le cause
Non sono note le cause, e quindi è impossibile una prevenzione. Le ipotesi al vaglio sono numerose: qualcuno pensa che ci sia un legame con un verme parassita che provoca la cosiddetta cecità fluviale ed è endemico nelle medesime aree, anche se colpisce molte più persone: 18.000 di individui, per lo più africani, dunque molto frequente anche laddove la Sindrome dell’annuire è ben lontana. Altre ipotesi riguardano la contaminazione chimica di alimenti sia vegetali che di carne di scimmia. E’ chiaro che al momento non esiste neppure una cura, benché il Ministero della Salute Ugandese abbia deciso di testare dei farmaci anti convulsioni, come il Valproato di sodio. Ma ancora non vi sono ipotesi sui risultati di un’eventuale efficacia.
A causa di cattive condizioni di vita e di assistenza sanitaria in queste regioni, tutto è ancora più difficile e preoccupante. Oltre al Sud Sudan e all’Uganda, altri focolai sono attualmente presenti anche in Tanzania.
Fonte: New Scientist
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