Arrivano aggiornamenti dal fronte “tubercolosi” del Policlinico Gemelli di Roma. Presso la struttura dell’Ospedale Bambin Gesù è infatti ricoverata una bambina di 5 mesi affetta dalla malattia. Sebbene le analisi del ceppo batterico siano ancora in corso potrebbe trattarsi del primo contagio relativo alla patologia dell’infermiera del reparto neonatale del nosocomio romano. La piccola neonata è ricoverata da metà luglio presso l’ospedale pediatrico e versa in buone condizioni.
Intanto sia dalla Regione che da parte degli esperti arriva un invito all’abbassamento dei toni, puntando ad una caduta della condizione allarmistica del fatto, soprattutto in virtù, al momento, della mancanza di condizioni che possano far pensare seppure lontanamente ad una possibile epidemia. E’ normale che trattandosi di neonati e quindi di sistemi immunitari ancora delicati, spiegano gli infettivologi, vi sia la necessità di accertarsi di un eventuale contagio, senza però che questo ponga in allarme.
Da ieri fino ad “esaurimento” dei possibili contatti, i neonati verranno controllati al ritmo di 25 per die e già il giorno dopo il controllo sarà possibile sapere se il bambino visitato è stato contagiato o meno. Sottolinea dalla Regione la presidente Renata Polverini:
Abbiamo fatto un primo punto sulle attività di controllo avviate da oggi con le visite ai bambini presso l’ambulatorio istituito ad hoc al Gemelli. E i dati in nostro possesso sono assolutamente confortanti, il rischio di contagio è molto basso, la situazione è sotto controllo e non bisogna creare inutili allarmismi o panico ingiustificato.
Soprattutto perché, esclusa la bimba segnalata dal Bambin Gesù, non è stato registrato nessun altro ricovero per tubercolosi nei nati nel 2011. Sottolinea ancora la Polverini:
Al momento non è dimostrabile scientificamente alcun collegamento tra il caso dell’infermiera e quello della bambina ricoverata all’ospedale Bambino Gesù.
La tubercolosi sembrava essere una delle malattie totalmente debellate nei paesi occidentali. Forte di un notevole flusso migratorio e delle scarse condizioni igieniche nei quali molti gruppi non autoctoni nel nostro paese vivono, il contagio sta tornando a crescere attraverso ceppi più resistenti ai medicinali. Sebbene con molta probabilità l’intera situazione attuale finirà per risolversi in una bolla di sapone, gli esperti in materia concordano su una maggiore attenzione al fenomeno.
Nel frattempo la Regione Lazio ha potenziato le seguenti linee telefoniche , attive dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13, presso le quali è possibile ricevere informazioni o prenotare visite:
- 06 – 68352830
- 06 – 68352820
- 366 – 6620408
- 366 – 6620407
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Fonte: Regione Lazio-Sanità