Dormire troppo è associato ad una elevata prevalenza di sindrome metabolica nei soggetti anziani, secondo una ricerca presentata l’8 giugno a San Antonio, Texas, in occasione del convegno SLEEP 2010. I risultati indicano che i partecipanti che hanno segnalato una durata abituale del sonno giornaliero di otto ore o più incluse le “pennichelle” hanno avuto il 15% in più di probabilità di contrarre la sindrome metabolica (odds ratio = 1.15).
Questo rapporto è rimasto invariato dopo l’adeguamento completo dei potenziali fattori di confondimento, quali la demografia, stile di vita, abitudini del sonno e marcatori metabolici. Anche se i partecipanti che hanno riportato una breve durata del sonno di meno di sei ore hanno avuto il 14% in più di probabilità di avere la sindrome metabolica nelle analisi iniziali (OR = 1.14), l’associazione è scomparsa dopo il controllo di potenziali fattori di confondimento (OR = 0.98).
L’aspetto più sorprendente del nostro studio è che un lungo sonno – e non un breve sonno – era legato alla presenza della sindrome metabolica
ha spiegato l’autrice Teresa Arora, ricercatrice presso l’Università di Birmingham School of Medicine, Regno Unito. Lo studio ha coinvolto 29.310 persone a Guangzhou, in Cina, diventando così il più grande studio per valutare la relazione tra durata del sonno e la presenza della sindrome metabolica. I partecipanti avevano 50 anni di età o più, e la durata del sonno totale veniva riferita su un questionario.
La lunga durata del sonno è improbabile che sia la conseguenza della cattiva salute del nostro campione di popolazione come abbiamo notato nell’analisi in un sottoinsieme più piccolo di anziani “sani”, in cui le conclusioni sono rimaste uguali. I nostri dati di controllo ci permetteranno di fare inferenze causali.
Confermare che la lunga durata del sonno causa un aumento del rischio di sindrome metabolica potrebbe avere importanti implicazioni per la salute pubblica, ha aggiunto Arora.
La sindrome metabolica è un gruppo di fattori di rischio correlati all’obesità, che aumentano il rischio di malattie cardiache, diabete e ictus. Una persona con almeno tre dei seguenti cinque fattori di rischio è considerata affetta da sindrome metabolica: eccesso di grasso addominale, trigliceridi alti, bassi livelli di colesterolo HDL, pressione alta e glicemia alta.
Uno studio inglese pubblicato sulla rivista Sleep suggerisce che le persone di mezz’età sane senza disturbi del sonno possono aspettarsi di avere un ridotto “bisogno di dormire” e di avere meno sonnolenza durante il giorno rispetto ai giovani adulti sani. Nel numero di maggio uno studio su 15.638 adulti anziani cinesi ha dimostrato che il loro sonno medio giornaliero si attesta in circa 7,5 ore compresi i pisolini pomeridiani.
[Fonte: Sciencedaily]