Contro l’epatite C sono in arrivo anche in Italia nuovi farmaci più efficaci e meno costosi. Nello specifico, si tratta di 2 antivirali in grado di bloccare la moltiplicazione del virus, da un lato migliorando sensibilmente il tasso di sopravvivenza dei pazienti, e dall’altro determinando la guarigione nel 70% dei casi.
E’ quanto emerso nel corso della seconda edizione del Workshop Nazionale di Economia e Farmaci in Epatologia WEF-E 2012, promosso dal professor Antonio Gasbarrini, Ordinario di Gastroenterologia, e dal professor Americo Cicchetti, Ordinario di Organizzazione Aziendale, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il docente di Economia Sanitaria dell’ateneo Matteo Ruggeri, infatti, ha presentato un modello farmacoeconomico sviluppato per capire l’impatto dell’arrivo dei nuovi farmaci sia in termini di salute sia in termini economici.
Il modello è stato calcolato su un gruppo ipotetico di 14 mila pazienti affetti da epatite C, sottoposti alla triplice terapia con uno dei due nuovi antivirali, Boceprevir o Telaprevir, dato in associazione alla terapia tradizionale. E’ stata fatta una stima dei costi aggiuntivi e degli anni di vita guadagnati da questi pazienti “virtuali”.
Come ha spiegato Ruggeri:
Il modello ha evidenziato che il rapporto costo-efficacia delle terapie rientra nelle soglie adottate da molte agenzie internazionali, nell’analisi effettuata nel lungo periodo (30 anni).
I nuovi farmaci anti-HCV, approvati dall’FDA a maggio 2011 e successivamente dall’EMA, sono 2 agenti antivirali diretti specifici per il virus dell’epatite C e hanno un meccanismo d’azione completamente diverso rispetto ai medicinali (interferone e ribavirina) che sino ad oggi costituiscono l’unica terapia disponibile.
Telaprevir e boceprevir invece, hanno un’azione diretta proprio sulla replicazione del virus nell’organismo del paziente, attraverso l’inibizione di alcune proteine virali. I nuovi trattamenti non soltanto consentiranno di bloccare l’evoluzione della malattia in un numero sempre maggiore di pazienti, ma permetteranno di abbattere notevolmente i costi di gestione e di ospedalizzazione di una patologia cronica come l’epatite e delle sue temibili complicanze (cirrosi, tumore e trapianto), nonché un deciso incremento di qualità e quantità di vita per il paziente e il suo nucleo familiare.
Via|ANSA; Photo Credit|ThinkStock