Nelle donne con sintomi del tratto urinario inferiore, una tecnica di imaging medico chiamata Risonanza Magnetica Dinamica permetterà ai medici di diagnosticare il prolasso degli organi pelvici, una condizione che spesso non viene diagnosticata staticamente dalla risonanza magnetica e l’esame fisico perché è facile che sfugga con i metodi moderni, secondo uno studio pubblicato nel numero di dicembre dell’American Journal of Roentgenology.
Il prolasso degli organi pelvici è relativamente comune e si verifica quando i muscoli pelvici si indeboliscono o si danneggiano e non possono più sostenere gli organi nella zona. Se non curato, un prolasso a lungo termine può creare diversi problemi, sia fisicamente che emotivamente, in quanto i sintomi possono disturbare diversi aspetti della vita quotidiana. La risonanza magnetica dinamica deve essere eseguita quando il paziente esegue una manovra sotto sforzo, come ad esempio un piegamento; quella statica viene eseguita mentre il paziente è a riposo.
Lo studio, eseguito presso il NYU Langone Medical Center di New York, ha incluso 84 donne con minori sintomi del tratto urinario, le quali hanno subìto risonanze magnetiche dinamiche e statiche per una sospetta anomalia all’uretra. Su dieci delle 84 pazienti sono state effettivamente rilevate alcune anomalie dell’uretra.
Tuttavia sono stati 33 i pazienti con diagnosi di prolasso degli organi pelvici, di cui 29 sono stati diagnosticati esclusivamente con le immagini dinamiche
ha spiegato Genevieve L. Bennett, professore assistente di radiologia presso il NYU Langone Medical Center e autore principale dello studio.
L’imaging dinamico consente l’individuazione del prolasso degli organi pelvici, che può non essere evidente a riposo, ma solo rilevato quando la donna compie uno sforzo. I risultati del nostro studio mostrano che nelle donne con sintomi del tratto urinario inferiore che si sottopongono a risonanza magnetica per la valutazione di una sospetta anomalia all’uretra, l’aggiunta della risonanza magnetica dinamica consente l’individuazione del prolasso degli organi pelvici che può non essere evidente sulle immagini statiche a riposo e che può anche non essere rilevato con un esame fisico
ha concluso la ricercatrice.
[Fonte: Sciencedaily]