L’adenoma al seno è un tumore benigno che deve essere tenuto costantemente sotto controllo perché se è vero che di per sé non è pericoloso, è altrettanto vero che, se sottovalutato, può sfociare in qualcosa di più grave. Una diagnosi tempestiva può fare la differenza, così come una terapia mirata che alle volte non può prescidendere da un intervento chirurgico.
Diagnosi
La diagnosi di adenoma al seno si può avere solo dopo esami specifici che potranno dare un quadro completo della vostra situazione. Gli esami variano a seconda della età della paziente: si va degli esami strumentali (mammografia ed ecografia al seno) e a una analisi citologica della massa tumorale (verranno cioè analizzate le cellule). Solo dopo avere chiara la situazione della mammella, il medico si pronuncerà sulla eventuale terapia sa seguire.
Terapia adenoma seno
Nella maggior parte dei casi, in caso di fibroadenoma al seno, si preferisce non operare. Visite periodiche regolari daranno la possibilità di monitorare l’eventuale crescita del tumore benigno e scongiurare che aumenti troppo diventando potenzialmente pericoloso per la salute, trasformandosi in qualcosa di più grave.
► ADENOMA AL SENO, SINTOMI E COSA FARE
Intervento chirurgico, quando?
Solo in alcuni casi, quando cioè l’adenoma cresce velocemente e modifica le sue caratteristiche, ecco che si opta per l’intervento chirurgico. L’operazione è sempre sconsigliata quando non ci sono le condizioni necessarie per procedere con l’asportazione. Quando allora è preferibile asportare il nodulino? L’intervento diventa indispensabile se, dopo avere effettuato tutti gli esami, rimangono ancora dei dubbi su quella che è la natura dell’adenoma. Maligno o benigno? In questo caso i medici optano per l’intervento chirurgo. Anche in caso di adenoma complesso, dunque ritenuto pericoloso, è preferibile operare. Ad oggi sono tre le tecniche utilizzate per l’asportazione del fibroadenoma:
- Lumpectomia o biopsia escissionale che prevede una piccola incisione, all’altezza del fibroadenoma, e l’asportazione del nodulo sottostante.
- Crioablazione che attraverso uno strumento particolare è in grado di congelare i tessuti sospetti e e scongelarli piano piano: uno shock termico che provoca la morte delle cellule tumorali trattate.
- Terapia a ultrasuoni, tecnica decisamente più recente che consiste nel trattare la zona con onde a ultrasuoni ad alta intensità per distruggere le cellule tumorali.
Foto | Thinkstock