L’astrocitoma è un tumore che colpisce le cellule del sistema nervoso centrale. Può avere delle recidive, ma esistono delle terapie e dei farmaci in grado di tenere sotto controllo lo sviluppo di questa neoplasia. Non sempre però funzionano purtroppo. Ne parliamo nel nostro Consulto online di oggi con l’oncologo dottor Carlo Pastore.
Richiesta di Consulto Medico
“Salve mio padre è stato operato nel 2008 e gli è stato rimosso un astrocitoma fibrillare di grado II di natura infiltrante, si è sottoposto a cicli di radioterapia ed è stato 2 anni sotto controllo. Nel 2010 ha avuto un prima recidiva e ha assunto temodal per 2 anni consecutivi per 5gg al mese Ogni 28gg dopo di che l’oncologo ha detto che non poteva andare oltre con i cicli ed è stata sospesa in abbinamento si è sottoposto a 2 sedute di stereotassica. Dopo esattamente un anno dalla sospensione del temodal a settembre 2012 in un controllo di routine hanno riscontrato un altra recidiva ben più aggressiva della precedente hanno detto che è certamente più maligno e hanno ritenuto dare ancora il temodal perché aveva risposto bene tant’è che la recidiva del 2010 era Regredita. Ora Dopo aver fatto 3 cicli di temodal la risonanza ha evidenziato il quadro encefalico nettamente peggiorato con una massa di 6cmX4,5 cresciuta in un arco di tempo di soli 3mesi! Adesso vogliono somministrare il Muphoran + soldesam (che già assumeva con temodal) + magnitolo per l’edema creatosi. Consigliate farmaci aggiuntivi? E Muphoran ha dato buoni risultati in questo casi? Grazie mille anticipatamente dell’attenzione”
Specializzazione Oncologia
Tipo di Problema Recidiva di astrocitoma
Risponde il dottor Carlo Pastore Oncologo e chemioterapista, consulente per l’area oncologica e per l‘ipertermia capacitiva per l’Hilu Medical Center (Marbella, Spagna) a partire dall’anno 2009 e presso il Centro di Medicina Integrativa in Malaga (Spagna) dal 2010.
“Gentile Utente, innanzitutto, se non è stata eseguita, suggerirei una nuova valutazione chirurgica e da parte di un Collega radioterapista per verificare se vi è ancora una dose residua di terapia radiante da poter erogare. Se queste strade non fossero percorribili, chemioterapia antiblastica con fotemustina (Muphoran) è plausibile. Tale farmaco risulta potenzialmente efficace nell’ottica di far stare il Paziente il meglio possibile, il più a lungo possibile. Cortisone (Soldesam, desametasone) e mannitolo sono poi valida terapia antiedemigena. Si potrebbe ipotizzare un trattamento ulteriore coadiuvante in ipertermia oncologica durante la somministrazione del trattamento farmacologico. Cari saluti Dr. Carlo Pastore, oncologo – www.ipertermiaitalia.it”
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