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Bisfenolo A presente anche sulle banconote di tutto il mondo

Dopo varie ricerche che dimostravano la pericolosità del bisfenolo A, questa sostanza chimica ha cominciato ad essere usata sempre meno, nella speranza che, un giorno, possa sparire del tutto. Ebbene, questo è impossibile perché essa è contenuta sulle banconote di tutto il mondo. Basta infatti toccare la “carta moneta” nel portafogli, borse e tasche, e si viene in contatto con il bisfenolo A (BPA), una sostanza potenzialmente tossica presente in alcune plastiche, carta termica e altri prodotti.

Le quantità di BPA in dollari, euro, rubli, yuan e altre valute è superiore a quella della polvere presente in casa, ma l’assunzione umana è di almeno 10 volte inferiore ad essa. Questa è la conclusione di un nuovo studio pubblicato sulla rivista dell’ACS Environmental Science & Technology.

Kurunthachalam Kannan e Chunyang Liao spiegano che molti produttori utilizzano BPA per la plastica nel policarbonato utilizzata in alcuni prodotti di consumo, tra cui bottiglie d’acqua, attrezzature sportive ed elettrodomestici. Gli studi indicano che il BPA agisce come un “distruttore endocrino”, il che significa che mima l’azione degli estrogeni, ormoni sessuali, e la sua esposizione è stata collegata ad una serie di problemi di salute (cancro, diabete, problemi cardiovascolari, ecc.). Anche se un recente studio ha rilevato tracce di BPA sulle monete statunitensi, nessuno sapeva nulla, fino ad ora, sulla situazione delle banconote di tutto il mondo.

Le analisi degli scienziati effettuate su 156 banconote provenienti da 21 Paesi diversi hanno rilevato che tutte contenevano tracce di BPA. La relazione osserva tuttavia che

il contatto giornaliero stimato con le valute di carta era 10 volte inferiore a quello riportato dall’esposizioni dovuta al contatto con la polvere.

I più alti livelli di BPA sono stati trovati sulle banconote del Brasile, Repubblica Ceca e Australia, mentre la più bassa si è verificata sulla moneta delle Filippine, Thailandia e Vietnam. Kannan e Liao hanno anche scoperto che la fonte più probabile del BPA nella moneta è la carta termica utilizzata sullo scontrino. I ricercatori hanno dimostrato che le ricevute possono trasferire il BPA sui contanti quando posizionati all’interno della cassa, o quando una ricevuta viene toccata prima di toccare una banconota.

Anche se alti livelli di BPA sono stati misurati sulle banconote, l’esposizione umana attraverso l’assorbimento cutaneo potrebbe essere minore

conclude l’articolo.

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[Fonte: Sciencedaily]