Tenere le luci accese di notte può aiutare i più piccoli a sconfiggere la paura del buio. Ma se l’abitudine si prolunga anche da grandi, potrebbe comportare diversi problemi al nostro fisico. Lo sostengono alcuni studiosi dell’International Dark-Sky Association (IDA) secondo cui l’inquinamento luminoso allunga in modo innaturale la percezione del giorno per il fisico e la mente di una persona che ne risente sul lungo termine.
Secondo i ricercatori tenere accesa la luce di notte o fare sempre turni notturni al lavoro può avere effetti cancerogeni. Questa teoria non è del tutto nuova. Infatti essa viene studiata da anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha notato come chi è esposto alla luce artificiale per molte ore al giorno, come ad esempio gli infermieri che fanno i turni di notte o gli addetti delle compagnie aeree, ha una più alta insorgenza di tumori, tanto da inserire l’inquinamento luminoso tra i fattori classificati “probabilmente cancerogeni”.
Ma come funziona? Il nostro corpo ha bisogno di alcune ore di buio completo per produrre la melatonina, il cosiddetto ormone del sonno. Questa melatonina riesce a regolare alcuni complessi meccanismi dell’orologio biologico e dei processi biochimici legati al sonno. La produzione ormonale viene così regolata dai fotorecettori dell’occhio che ne producono di più alla sera quando la luce è più bassa e non ne producono affatto, o ne producono poco, di giorno, quando la luce naturale ci tiene svegli. Se però nelle ore notturne il nostro occhio, e di conseguenza la ghiandola pineale che produce l’ormone, percepiscono che c’è troppa luce, bloccano questo processo.
La conseguenza è che il sonno delle persone che dormono con la luce accesa viene disturbato, i ritmi del corpo vengono sfasati e questo provoca lentezza, scarsa concentrazione, depressione ed irritabilità, mentre chi fa sempre turni notturni alla lunga può avere anche altri problemi più complicati come delle mutazioni genetiche che favoriscono l’insorgere del cancro. In particolare si parla di cancro al seno per la maggior produzione di estrogeni nelle donne, ma anche all’endometrio, prostata e colon-retto, e persino la leucemia infantile potrebbe essere legata alla luce artificiale che spiegherebbe come mai questa condizione sia aumentata del 50% negli ultimi 50 anni nei Paesi industrializzati.
[Fonte: Health24]
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