Combattere un cancro all’utero ed all’ovaio ed uscirne “illesa”. E’ questa la storia della cantante Emma Marrone che ha deciso, proprio in virtù della sua condizione da “sopravvissuta” di farsi portatrice di una campagna di prevenzione insieme alla Fondazione Ant di Bologna, specializzata in prevenzione e assistenza domiciliare in campo oncologico.Quella di Emma è una storia che ha dell’incredibile e che insegna quanto la prevenzione ed un intervento tempestivo siano importanti.
Nel suo caso è mancato il primo fattore, ma fortunatamente vi è stato il secondo, grazie alla preparazione del suo medico ed all’esperienza dei chirurghi del Policlinico Umberto I della capitale.
Parliamo degli inizi dell’estate di due anni fa, proprio poco prima dei provini sostenuti da Emma per quell’importante trasmissione che l’ha portata al successo. Nel corso di una visita ginecologica il medico della ragazza ha infatti trovato qualcosa che non andava, e sottoponendola ad esami più specifici si era reso conto che il tumore era già al lavoro alacremente nella ragazza. Spiega lei stessa:
La neoplasia mi aveva preso utero e ovaie. Avevo fatto la Tac e la risonanza magnetica. Anche la ricerca dei marker nel sangue confermava la presenza di cellule tumorali. A quel punto non potevo più sfuggire.
Emma ha deciso di parlare apertamente della sua malattia, la stessa taciuta fino allo scorso febbraio, quando ha partecipato al Festival di Sanremo.
Se lo faccio adesso è perché ci credo e voglio aiutare, se posso. Non ho bisogno di usare una malattia del genere per sponsorizzarmi. Nemmeno un mese fa è morta di tumore una mia giovane fan e altre sono in cura. Questo bisogna chiedersi: è normale, ancora oggi, che una ragazzina di 17 anni muoia di tumore in Italia?
Al momento della diagnosi Emma aveva 25 anni, ed attribuiva allo stress il suo dimagrimento e lo stato di stanchezza. Fino a che qualcosa le è scattato dentro.
Poi però, sai quando ti si accende quella lampadina nella testa? Anche prima di andare a fare la visita avevo parlato con mia mamma e le avevo detto: preparati perché non ne verrà niente di buono, lo so. Me lo sentivo dentro.
Prima dell’operazione, la cantante aveva firmato serenamente il consenso all’espianto degli organi se qualcosa non fosse andato bene. I medici, davvero competenti, non solo le hanno asportato il tumore, ma le hanno salvato sia l’utero che le ovaie. Ora deve sottoporsi a controlli ogni tre mesi. Ma grazie ad un intervento tempestivo ora conduce una vita normale
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Fonte: Corriere della Sera