Le eruzioni vulcaniche ritenute tra i possibili responsabili dela più grande estinzione di massa nella storia della Terra, quella che ha ucciso più del 70% di piante e animali, tra cui i dinosauri 250 milioni anni fa, si ripetono ancora oggi. Questa è la conclusione di un nuovo studio che mostra, per la prima volta, che l’alto contenuto di silice di carbone in una regione della Cina può interagire con le sostanze volatili del carbone e causare tassi insolitamente elevati di cancro ai polmoni. Lo studio, che aiuta a risolvere questo mistero, appare in Environmental Science & Technology.
David Large e colleghi hanno notato che alcune parti della Cina, e precisamente nella contea dello Xuan Wei, e nella provincia dello Yunnan, hanno la più alta incidenza al mondo di cancro al polmone nelle donne non fumatrici: 20 volte superiore rispetto al resto della Cina. Le donne, in questa regione così calda, sono costrette a cucinare nelle loro case e far cuocere i cibi su griglie a carbone che non hanno un sistema di sfogo dei fumi verso l’esterno.
Gli scienziati ritengono che le emissioni dovute alla combustione del carbone causano il cancro, ma non è chiaro perché i tassi di cancro ai polmoni in questa regione siano molto più elevati rispetto ad altre aree che usano tecniche simili. Studi precedenti mostrano un forte legame tra alcune sostanze volatili, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), nel fumo di carbone e il cancro ai polmoni nella zona.
Gli scienziati hanno scoperto che il carbone utilizzato in alcune parti della contea di Xuan Wei aveva una quantità di silice (un sospetto cancerogeno) circa 10 volte maggiore rispetto al carbone venduto negli Stati Uniti. Il silice si può facilmente unire all’IPA che lo fa diventare ancora più cancerogeno. Gli scienziati hanno anche scoperto che questi carboni con un’alta quantità di silice si sono formati 250 milioni anni fa, in un momento in cui le massicce eruzioni vulcaniche sono finite con il depositare del silice nella torba che formava il carbone a Xuan Wei, portando poi all’estinzione di milioni di specie viventi.
[Fonte: Sciencedaily]