Buone novità in merito al melanoma, uno dei più diffusi tumori della pelle che colpiscono l’uomo. Esiste infatti, secondo il prof. Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, una cura che anche nella fase avanzata della patologia è in grado di essere efficace in pochi giorni.
Motivazione per la quale è necessario abbreviare i tempi attraverso i quali il malato possa approcciarsi alle nuove terapie messe a punto per il melanoma. E’ una concezione comune di molti esperti e non solo per ciò che riguarda questo particolare tumore della pelle. Una richiesta in tal senso verrà presentata il prossimo aprile da parte di una delegazione di pazienti e dalla fondazione sopracitata al Parlamento Europeo di Bruxelles. Anche in Italia i numeri sono di una certa caratura. Parliamo di 7mila nuove diagnosi ogni anno e circa 1500 decssi.
Sottolinea il prof Ascierto:
Oggi assistiamo a una svolta nel trattamento . Nel 50% dei casi di melanoma è presente la mutazione di una proteina, il gene BRAF V600, che svolge un ruolo chiave nello sviluppo del tumore. Vemurafenib è la prima ed unica molecola personalizzata ad aver mostrato di migliorare la sopravvivenza in pazienti affetti da melanoma metastatico positivo alla mutazione del gene BRAF.
Quest’ultima agisce in modo mirato e personalizzato sulla proteina tumorale disattivandola e bloccando di fatto la crescita del cancro. Il problema consta nella necessità di effettuare la presenza della mutazione del gene.
Continua il luminare:
Gli effetti della molecola sono visibili in pochi giorni e il paziente ne trae un beneficio immediato: gli esami mostrano infatti una regressione tumorale dal punto di vista metabolico.
La richiesta della fondazione è quella di far si che anche in Italia sia il più possibile accelerato l’accesso al medicinale, in modo tale da rendere tempestivo l’approccio al melanoma e dare più speranze di guarigione ai pazienti.
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