L’artrosi al ginocchio è una patologia importante, che colpisce oltre 2 milioni e mezzo di italiani. Non sempre le terapie conservative si dimostrano efficaci e spesso la chirurgia invasiva è troppo precoce. Come aggirare l’ostacolo? Con KineSpring, un nuovo dispositivo medico che non va ad intaccare né ossa né legamenti e consente il naturale movimento dell’articolazione del ginocchio.
Come spiega il dottor Claudio Zozi, direttore della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR), Il trattamento dell’artrosi al ginocchio si rivela più problematico per i pazienti fra i 30 e i 60 anni con uno stile di vita attivo. Per questa categoria di soggetti, la protesi può non essere indicata e le terapie completamente conservative già inefficaci. laddove una protesi non è la soluzione ideale il KineSpring può rappresentare un’ottima alternativa.
Il KineSpring funziona coma un ammortizzatore a molla. Viene impiantato in meno di 1 ora di intervento nel tessuto sottocutaneo adiacente all’articolazione del ginocchio senza alcun danno a legamenti, cartilagine e ossa. La procedura chirurgica è completamente reversibile, cioè il dispositivo può essere rimosso in maniera semplice lasciando la struttura articolare inalterata. Questo consente di ritardare l’intervento di protesizzazione senza renderlo, qualora si renda necessario, più difficile o rischioso. La riduzione del carico del ginocchio fino ad un massimo di 13 kg durante la fase di appoggio del piede a terra, riduzione deldolore fino all’80% (come comprovato da tre studi scientifici internazionali), rapido recupero con dimissione già a partire dal giorno successivo all’intervento e ripresa della normale attività entro 6 settimane per la maggior parte dei pazienti.
Il nuovo dispositivo, già impiantato in molti Paesi europei, è disponibile anche in Italia ed è stato appena presentato in occasione del congresso internazionale EKA (European Knee Associeates) che si sta svolgendo in questi giorni a Firenze.
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