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Curarsi con gli aghi e con le medicine omeopatiche

 

Dalla fine degli anni Settanta l’agopuntura è indicata, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, per oltre un centinaio di patologie. Ma  è soltanto negli ultimi anni che si è co­minciato a studiarne il meccanismo d’azione. Non senza difficoltà, visto che la medicina occidentale è abituata a testare principi attivi. Malgrado ciò, con tecniche di imaging come la tomografia ad emissione di positroni, alcuni ricercatori hanno documentato che l’applicazione di aghi sui punti indicati nelle “regole” della medicina cinese, infissi secondo tradizione, produce modificazioni precise nelle aree cerebrali che potrebbero essere all’origine dell’effetto terapeutico.

 

Come per esempio il trattamento di nausea e vomito in gravidanza, provocati da chemiote­rapia antitumorale o dall’anestesia. Questo uti­lizzo è stato riconosciuto efficace e sicuro anche dalla Food and drug administration statunitense, l’organismo che autorizza i farmaci e le tecniche terapeutiche. Si è dimostrata effica­ce anche per il dolore indotto da interventi odontoiatrici, per i dolori mestruali, il gomito del tennista, la fibromialgia e alcune forme di cefalea. Controversa è invece la sua efficacia per aiutare a smettere di fuma­re, anche se sono molti anni che viene utilizzata a questo scopo e molti ne hanno ri­portato effetti positivi.

Invece tra le medicine complementari l’omeopatia è una tra le più utilizzate in Europa e in Italia. Si basa su un principio semplice: il simile si cura con il simile. In pratica, secondo la filosofia omeopatica alcune sostanze sono in grado di stimolare meccanismi di difesa, e processi di guarigione nell’organismo. Pur essendo così popolare, la sua validità scientifica è ancora controversa. Utilizza quantità di sostanze attive molto dilui­te, praticamente quasi assenti. Per alcuni il potere della me­dicina omeopatica è soltanto una questione di effetto pla­cebo. Come a dire che è acqua fresca.

 

Se in alcuni studi l’effetto dell’omeopatia non sembra essere superiore a quello di un placebo, in altri i benefici ottenuti sono stati superiori. E poi ci sono state ricerche che hanno analizzato l’ef­fetto dell’estrema diluizione dei principi attivi sui singoli organi, piante o animali, ri­scontrando alcuni vantaggi potenziali. Quali sono i rimedi omeopa­tici promossi dalla. Scienza? Uno di quelli che sembra funzionare è l’oscillococcinum che riduce la durata delle sindromi influenzali, anche se sem­bra non avere un effetto preventivo.

 

Poi ci sono i preparati contro la rinite allergica, che hanno dimostrato di migliorare il flusso d’aria attraverso il naso. Al momento non sembrano funzionare i rimedi omeopatici per chi soffre di asma aller­gica dovuta alla polvere e asma cronica, nonostante questi trattamenti siano tra i più richiesti dagli italiani. Alcune conferme sono arrivate invece per l’uso pediatrico di rimedi omeopatici utilizzati per migliorare la digestione e ridurre la diarrea acuta.