Alcuni farmaci comunemente adottati per combattere la depressione, potrebbero potenzialmente risultare utili anche per combattere la resistenza dei tumori alle terapie anticancro mirate.
Il Prozac, ad esempio, è regolarmente prescritto per alleviare il dolore emotivo nei pazienti che stanno combattendo contro una forma cancerogena e sono sottoposti a pesanti trattamenti farmacologici. Ma può questo comune antidepressivo aiutare a combattere il cancro stesso?
A porsi la domanda è stato il Dr Dan Peer del Department of Cell Research and Immunology della Tel Aviv University, che sta cercando di dimostrare proprio gli effetti anticancerogeni del Prozac. In un recente studio lui ei suoi colleghi hanno verificato che il Prozac (fluoxetina) migliora notevolmente l’efficacia di un farmaco largamente utilizzato nelle terapie contro il cancro.
Come spiega lo stesso Peer:
La buona notizia è che la comunità medica non dovrà attendere, il Prozac può essere adattato a questo scopo subito. Molti medici negli Stati Uniti prescrivono già l’antidepressivo ai pazienti che si stanno sottoponendo a cicli di chemioterapia. Il Prozac è molto utile perchè indebolisce la resistenza del cancro agli altri farmaci.
Lo studio si è incentrato sul tumore del colon, verificando l’azione coadiuvante dell’antidepressivo sulla doxorubicina. Nei loro esperimenti di laboratorio, gli scienziati della Tel Aviv University, guidati da Mirit Argov e dal prof. Rimona Margalit, hanno dimostrato che il Prozac amplifica l’efficacia della doxorubicina di più del 1,000%.
Il Prozac, in effetti, è in grado di bloccare i farmaci anticancro all’interno delle cellule tumorali, facendo sì che non intacchino anche le cellule sane che le circondano.
In esperimenti effettuati sugli animali, la combinazione di doxorubicina-fluoxetina ha rallentato significativamente la progressione del tumore. Questi importanti risultati suggeriscono che il Prozac in associazione con farmaci chemioterapici può ridurre la resistenza del cancro ai farmaci. La ricerca del dottor Peer è stata pubblicata sulla rivista Cancer Letters.