Una squadra di scienziati composta da esperti inglesi e americani sembrerebbe aver scoperto la ragione alla base del formarsi dei coaguli di sangue relativi al raro effetto collaterale legato alla somministrazione del vaccino Astrazeneca. Un passo importante per poter comprendere perché in alcune persone l’inoculazione ha portato alla comparsa di questo problema.
Trovata la causa scatenante della formazione di coaguli
La notizia è stata diffusa dalla BBC che, nel corso di un servizio dedicato, ha rivelato la pubblicazione sulla rivista Science Advances di uno studio che ha spiegato nel dettaglio quello che ha scoperto sul meccanismo alla base dei problemi di coagulazione. Criticità che seppur rara pensando alla totalità dei vaccini Astrazeneca eseguiti, hanno portato a un approccio molto più consapevole alla vaccinazione con questa formulazione al di fuori della Gran Bretagna, dove è stato ideato e dove è considerato medicinale di elezione.
In Italia, dopo un uso importante nella prima parte della campagna vaccinale a inizio 2021 si è preferito continuare con le inoculazione di vaccino a mRNA, considerati in un certo qual modo più sicuri: i casi riscontrati di formazione dei coaguli, seppur rari, hanno fatto optare per i vaccini Pfizer e Moderna anche per ciò che concerne le terze dosi di coloro che avevano utilizzato il siero inglese per le prime due.
Secondo quanto riportato dalla BBC, la squadra di ricercatori avrebbe mostrato nel dettaglio il processo che porterebbe alla formazione dei coaguli: in pratica una proteina del sangue viene attirata da uno dei componenti chiave del vaccino Astrazeneca, facendo innescare una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può stimolare il problema sopracitato.
Bisogno di maggiori studi sull’intero processo
Va detto che per il momento, uno degli stessi ricercatori che hanno fatto la scoperta, Alan Parker dell’Università di Cardiff, ha spiegato all’emittente inglese che quella che loro hanno trovato è la “causa scatenante”, ma che vi è bisogno di studiare meglio e comprendere con maggiore precisione quello che è accaduto dopo. Un portavoce della casa farmaceutica anglo-svedese ha commentato:
Sebbene la ricerca non sia definitiva, offre spunti interessanti e AstraZeneca sta esplorando modi per sfruttare questi risultati, nell’ambito dei nostri sforzi per rimuovere questo effetto collaterale estremamente raro.
Secondo AstraZeneca, il suo vaccino ha salvato più di un milione di vite in tutto il mondo e prevenuto 50 milioni di casi di Covid, ma è un dato di fatto che lo sfruttamento della sua formulazione sia diminuito l’uso di questa tipologia di vaccino in favore di quelli a mRna. L’Università di Oxford invece non ha voluto rilasciare commenti.