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Carattere forte, da leader? E’ la genetica

Hai un carattere forte e sei un leader? In parte devi ringraziare la genetica che ti è stata favorevole. Secondo uno studio inglese infatti il raggiungimento di posizioni di comando è aiutato anche dalla presenza del gene rs4950 nel proprio patrimonio.

La ricerca che sostiene questo è stata pubblicata sulla rivista di settore The Leadership Quarterly e condotta dai ricercatori del professore Jan-Emmanuel De Neve di stanza presso l’University College di Londra. Certo, avere il gene in questione non fa automaticamente di una persona un leader, ma sembra rappresentare il 25% delle possibilità che un individuo ha di poter raggiungere una posizione di comando. Fatti i dovuti conti, il restante 75% delle probabilità nasce da situazioni e condizioni di tipo culturale ed ambientale.

Detto questo, la ricerca condotta dal prof. De Neve è senza ombra di dubbio la prima in assoluto che identifica in un gene ben preciso una delle basi per il raggiungimento del comando e che metterebbe il punto su un certo grado di ereditarietà di queste capacità. Non dobbiamo dimenticare che i geni influiscono sullo sviluppo dei processi neuropsichici e che quindi hanno il loro peso sulla personalità e su come la stessa si evolve. Esibizionismo, estroversione, affabilità: tutti tratti collegati alla leadership ed anche essi derivanti da specifici processi fisici e recettori del sistema nervoso.

Per giungere a questo risultato, il ricercatore e la sua squadra hanno analizzato i dati provenienti da due grandi studi epidemiologici, il National Longitudinal Study of Adolescent Health e il Framingham Heart Study. Il primo ha consentito la scoperta del gene e la messa in relazione con l’attività lavorativa e la posizione raggiunta, mentre il secondo è servito da gruppo di controllo. Gli stessi scienziati mettono però in guardia: non si deve partire da tale presupposto per ricercare lavoratori attraverso uno “screening” basato sulla genetica perché lesivo dei propri diritti e mal accettato per questo. I dati devono essere letti ed interpretati per stimolare il cambiamento dei fattori ambientali e sociali che non danno a tutti la possibilità di emergere.

Fonte | The Leadership Quarterly

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