Il colesterolo alto è una condizione che fa male al nostro organismo ed al nostro apparato cardiovascolare. Ora scopriamo attraverso uno studio condotto dall’Università dell’Illinois di Chicago che il colesterolo cattivo può essere un fattore di rischio potente per il cancro.
Secondo i ricercatori americani il colesterolo alto funziona come una sorta di interruttore molecolare per alcune tipologie di tumore: come se lo stesso attivasse una “via di segnalazione” per far funzionare le cellule cancerose. Vediamo di spiegare meglio: le nostre cellule per portare adeguatamente a termine i loro compiti utilizzano migliaia di “vie di segnalazione” . Ve ne è una specifica chiamata Wnt Canoninca che il nostro corpo sfrutta per spingere la crescita e la divisione cellulare. Ma è un conto che questo processo accada in modo sostenuto nel corso della vita embrionale della persona, nel momento in è un agglomerato di cellule all’interno dell’utero della propria madre, altro è quando avviene nell’organismo di una persona adulta nella quale tale “comunicazione” viene coinvolta in quelli che sono i passaggi di formazione del cancro. I più comuni che sfruttano questa via? Tra di loro vi sono quello al colon, il melanoma, il cancro al seno e il tumore ai polmoni. Gli scienziati hanno scoperto quasi per caso questo processo, studiando le proteine vincolate al colesterolo. Commenta il coordinatore dello studio, Wonhwa Cho:
I nostri punti di ricerca vertono su un nuovo ruolo di regolamentazione per il colesterolo e inoltre presentano un eccitante nuovo bersaglio terapeutico per la soppressione della via di segnalazione Wnt canonica per trattare o prevenire il cancro. Sappiamo che cose come le diete ad alto contenuto di grassi, che aumentano i livelli di colesterolo, sono state collegate a una elevata incidenza di cancro La nostra ricerca fornisce un meccanismo per comprendere come il colesterolo promuova percorsi che portano al cancro.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista di settore Nature Communications, ed hanno spinto gli scienziati ad ipotizzare la creazione di un farmaco anti-colosterolo in grado di “bloccare” la suddetta via di comunicazione cellulare.
Fonte | Nature Communications
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